La via delle stelle e l'essenza dell'umiltà
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La via delle stelle e l'essenza dell'umiltà

Marc Chagall, La Passeggiata, 1917-18

Amore e Psiche
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Tramite il Creato l'uomo ascende a Dio

La via delle stelle ha questa sacra valenza, ragion per cui i popoli di qualsiasi fede ed etnia da sempre rivolgono lo sguardo al firmamento. in virtù di ciò, la notte se da un lato isola, dall'altro consente all'anima universale di trasfondersi nel Tutto, o meglio, nell'alveo primigenio.

 

Marc Chagall, Over the town
Marc Chagall, Over the town

 

Quanto detto stimola profonde riflessioni sull'episodio della Caduta nel Tempo avvenuta in età ancestrale, che ha scatenato l'inevitabile quanto irrefrenabile conseguenza di separare l'uomo creatura dal suo principio creatore. Il mondo nella sua semplicità primordiale e intellegibile è stato la causa di tale scissione che, per essere ricucita, ha bisogno necessariamente dell'intervento del Creato il quale da causa diviene mezzo. Il viaggio simbolico degli amanti in cielo trova in quanto riportato il suo espletamento e l'opera pittorica Over the town di Marc Chagall rende vivo tale concetto.

L'uomo e la donna definiti nella loro individualità di maschio e femmina determinata dal sesso che significa scisso, mediante l'innalzamento dal mondo materico che obbedisce alle leggi spazio temporali, si ritrovano fusi e mai confusi nella loro originaria natura. Scegliendo di allontanarsi da Dio e precipitando alla periferia del Cosmo, l'uomo e la donna hanno dato inizio alla vita intesa come viaggio, un viaggio che si anima di significato solo se a un cammino in avanti corrisponde il procedere a ritroso, fino a giungere tra le braccia di un passato annoverato come origine archetipica. Riconquistare ciò che si è perso è il fine ultimo dell'esistenza incentrata in Dio.

La dispersione linguistica diviene quindi la molla scatenante l'impegno umano a concentrarsi sul verbo divino, e a inseguirlo. L'impegno a ritrovare Dio in se stessi rispolvera il linguaggio del cuore ottenebrato dalla scissione con il Creatore, e marca inevitabilmente il destino dell'uomo mosso alla ricerca di tale consapevolezza. In tale prospettiva l'episodio sumerico e poi biblico della torre di Babele si carica di ulteriore significato. Alla riconquista di ciò che si è abbandonato corrisponde il viaggio a ritroso per ritrovare se stessi, un percorso all'incontrario che richiede il denudamento delle coscienze che in termini terreni si traduce nella privazione del superfluo. Ciò che è nudo si riporta all'essenza, valore primo dell'umiltà.

Il sostantivo Umiltà deriva dalla radice sanscrita hum da cui scaturiscono diverse parole anche straniere (ad es. Le inglesi man, woman, human, le italiane umiltà, uomo, umanità, umano) e fa riferimento alla forza generatrice, produttiva, insita nella Natura. Non a caso il termine humus deriva da questa etimologia e considera l'aspetto fertile della Natura. Come l'humus è il buono della terra e nutre di sostanze il terreno, l'umiltà è la qualità positiva di chi si sente ancorato alle proprie radici e in ragione di ciò sviluppa saggezza. L'umiltà è la virtù dei santi, dei mistici di ogni tempo e di ogni cultura, dell'uomo che obbedisce solo a se stesso e non si lascia condizionare dalle sovrastrutture culturali imposte dall'esterno. È la base su cui il neofita imposta il suo percorso iniziatico, un percorso di obbedienza e non di ubbidienza. L'umiltà è la virtù dei forti. Se l'uomo di oggi si costruisce accumulando, l'umile fa il contrario: riduce, si spoglia, ricerca l'essenziale per ricondursi all'essenza. E l'essenza è Dio.”

Cit. dal mio saggio di antropologia Nel ventre della luce ed. Carratelli. L'umiltà è la virtù imprescindibile di chi è in odore di santità. L'odore rimanda a ciò che è impalpabile e nutre l’interiorita’. L'odore per eccellenza è quello dell'anima racchiusa nel corpo materico, metaforicamente rappresentato dalle spezie dalle quali si estraggono gli aromi non a caso definiti essenze. Il profumo nell'immaginario popolare anticipa o accompagna l'incontro con gli spiriti e le anime dei santi. Essere in odore di santità è l'espressione che più di tutte descrive visivamente la perfettibilita’ della persona che armata di umiltà ascende alla perfezione divina.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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