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Domani è San Martino e già da stasera monta in me una strana felicità. Una festa questa che avverto molto e a cui mi preparo spiritualmente da giorni. O forse è proprio la festa a richiamare me.
Il fatto che sia di rottura col mesto silenzio dei defunti, ci porta a comprendere l'ebbrezza nella malinconia che pervade i giorni d'autunno e a scoprire tracce di colore nel mezzo di un tempo che scorre troppo calmo. Leghiamo San Martino al vino con cui fa anche rima. Alla gioia irrefrenabile che scorre con la vita, ricordandoci il piacere e il dovere di tornare a sorridere anche nei giorni tristi. È un buco nel tempo questa festa. Ci invita a riscoprire la bellezza nel languore a cui la civiltà moderna ci obbliga, quasi che gioire nella normalità fosse un torto rivolto innanzitutto a sé stessi.
San Martino è la terra che fiorisce nella morte. È la pioggia che scorre sull'asfalto della vita e si mescola al sangue dell"uva che se ne sta attorcigliata ai suoi legni. È l'abbarbicamento alle radici da cui allungarsi verso il sole dell'avvenire. Il sole è la verità che a San Martino irrompe. È nel mantello donato al poverello dal santo cavaliere. Un gesto semplice che ci porta a considerare la vivacità della condivisione che smuove la cappa del grigiore dei giorni. Un dono, quello del mantello, che ci fa inquadrare con coraggio la fredda stagione che sta per venire. Il calore del fuoco delle caldarroste e dei camini che si accendono mette in luce la necessità di condividere con gli altri pensieri ed emozioni, nonostante i capricci di un tempo che si andrà mostrando sempre più ostile.
Il sangue di San Martino è il vino giunto alla sua completa maturazione. È sangue di gioia di contro a quello solenne e riflessivo dell'Ultima Cena che ci porta a fermarci al risveglio della Primavera, affinché la gioia non prenda mai il sopravvento sulla felicità dell'equilibrio.
Author: Ippolita Sicoli
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze.
Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.