Non esiste cavaliere che si rispetti che non abbia il mantello. Il Medioevo eredita dal vecchio Impero Romano l'importanza attribuita al mantello indossato dagli alti uomini di stato. Chi è insignito di un'investitura sacra o di un titolo prestigioso indossa il mantello che venne consegnato a Gesù insieme alla corona di spine, a mo' di scherno.
Sul significato di mantello e mantella mi sono soffermata nelle precedenti occasioni. Mi preme in questo articolo fare ulteriori precisazioni. Per mantello s'intende un indumento che copre le spalle e la schiena senza avvolgerle. L'avvolgenza è della mantella, sostantivo giustamente femminile, che rimanda alla protezione del ventre e della grotta. Nonostante noi nel linguaggio parlato ma non solo, prestiamo scarsa attenzione ai due termini che usiamo indifferentemente, la differenza tra essi sussiste e viene introdotta proprio dal genere.
Il mantello rimanda alla copertura del cielo e ciò è anche suggerito dal genere maschile che caratterizza l'etimo. Col mantello si riceve la massima investitura a cui un uomo anticamente e nel Medioevo potesse ambire. Il cavaliere come il Santo sono caratterizzati dal mantello che indica anche protezione dall'Alto in un mondo in cui la differenza tra titoli sacri e titoli laici era pressoché inesistente. Un mondo per molti versi simile a quello delle antiche Civiltà teocratiche.
Sia "mantello" che "mantella" rimandano alla radice della parola "mano" e nel caso del primo l'associazione riconduce al gesto di imposizione delle mani operato dai Santi strumento di Dio. La mantella rimanda al gesto di congiunzione delle mani che esprime quanto si ferifica in natura, nei frutti a guscio di mare e di terra.
Se il mantello rimanda al cielo, la mantella conduce al mare e alla terra, quindi alla dimensione intrauterina traslata a quella extrauterina grazie all'affetto materno che circonda e avvolge la prole.
Il mantello è il monte che si erge alle spalle, la mantella è la montagna, massiccia e ampia che circonda un luogo. "L'abbraccio dei monti" usiamo spesso questa espressione in cui al plurale i monti riecheggiano della potenza della montagna.
Su questo vorrei fare una considerazione a proposito di Amantea, il paese in cui vivo. L'etimologia del nome per molti ricondurrebbe a "la Rocca". Amantea, "La rocca". E in effetti, la sommità antica del paese suggerisce l'immagine suggestiva di una rocca. A mio avviso però, questa spiegazione si allaccia a un'altra che vede in primo piano l'etimo serbo croato "mantije" col significato di mantello. Questa mia versione spiegherebbe il dialettale "Mantija: Amantea" e le varie declinazioni del nome Amantea che risultano in diversi cognomi non riconducibili al suo territorio. La rocca sovrasta il mare, è il mantello sul mare. Il paesaggio amanteano a mezzaluna e racchiuso tra due promontori suggerisce anche il legame con "mantella", in quanto cinto dai monti.