Il prodigio è fare nuove tutte le cose. Tutto in natura segue i versi della croce: dall'alto a discendere e da destra verso sinistra. E viceversa. Dio oltre a questi ha impresso due nuove direzioni che in senso trasversale suggeriscono le strade intraprese dagli apostoli per diffondere ciascuno la parola di Cristo e portare il Sole sulla terra.
La croce di Sant'Andrea ne è un esempio, così come l'impronta conferita anticamente all'ostia.
Tutto in Natura segue la direzione del fuoco e dell'acqua che salgono o che scendono, come messaggi divini. E le cascate di foglie secche afflosciate ai loro rami che resistono stoiche all'incombente inverno.
Il senso del Natale è nell'impostazione di rinnovamento che spacca la logica del tempo. È il prodigio che si compie e in quanto tale scavalca il tempo imprimendovi un nuovo significato. Dio col Cristo compie tutto. È il nuovo sole che irradia splendore ma conserva gli equilibri della notte nella logica non della distruzione, ma della costruzione. Del venirsi incontro reciprocamente.
L'intera venuta di Cristo nel mondo è nella logica del prodigio i cui elementi principali sono la nascita e la Resurrezione. L'Alfa e l'Omega che nella compiutezza del cerchio coincidono. In Cristo vita e morte non sono separate come nella narrazione umana. L'una contiene l'altra e con ciò Egli supera il concetto di morte, trascinando il credente nella Sua visione.
L'Alfa e l'Omega li ritroviamo nel percorso che compiamo lungo il corridoio delle fabbriche sacre. Le porte laterali in prossimità dell'abside ricordano che si può anche entrare da lì e percorrere il corridoio al contrario, da lì verso l'uscita. Un percorso azzardato e improprio che viene bloccato sul nascere dalla decisione dei parroci di chiudere le suddette porte per impedire ai fedeli di utilizzarle. Obbligano così a compiere il percorso dall'ingresso principale.
Il prodigio è accompagnato dalla formula "Udite! Udite" che accompagna l'evento di nascita e Resurrezione di Cristo. "Udite" da "udire" si usa per annunciare una nuova strepitosa che riconduce a Dio. "Lode" e "udire" hanno la stessa radice e rimandano al contenuto dell'Annunciazione e dell'annuncio più discreto che accompagna la rivelazione portata dall'angelo del sepolcro, che Egli è risorto.
"Udite!" è quanto diranno gli apostoli sparpagliandosi per le strade della loro missione evangelica, rafforzati dalle lingue di fuoco dello Spirito Santo. Renderanno così concreto quanto riportano le Scritture a proposito delle vesti su cui i soldati tirarono a sorte, orientando i passi della Storia verso l'Evangelizzazione che cambierà il destino del mondo.