Il dono e il cerchio che ricomincia. L'importanza delle festività di dicembre
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Il dono e il cerchio che ricomincia. L'importanza delle festività di dicembre

Amore e Psiche
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Statua di San Nicola di Bari, nella chiesa di San Francesco nel centro storico di Betanzos, Galizia, Spagna
Statua di San Nicola di Bari, nella chiesa di San Francesco nel centro storico di Betanzos, Galizia, Spagna

 

"Dono" deriva da "dare" e il mese conclusivo dell'anno è costituito di date che elargiscono doni. Non si tratta di ricorrenze qualsiasi, in relazione anche al fatto che il mese di dicembre conclude l'anno.

Il dono assume quindi valore di ringraziamento ma anche di augurio non solo da scambiarci tra di noi ma anche da rivolgere al Creatore. Dio è tra noi nel momento dello scambio, rito che celebra l'assunzione in forma umana di Colui che viene in mezzo a noi, dell'Emmanuele appunto.

Il dono eleva e il dono discende. È questa la direzione seguita dal fuoco che dal basso sale e viceversa. Abbiamo già detto della sacralità dell'albero di Natale che nella sua forma incontra il triangolo che è anche la stilizzazione del fuoco e di rimando della Santissina Trinità e delle triadi pagane. Il Natale e il tempo che lo prepara è quindi il tempo della meditazione accesa e della riassunzione di quanto fatto durante il ciclo dell'anno. È il tempo dei bilanci e i doni c'invitano a non essere troppo punitivi verso noi e nello stesso tempo a fare meglio e di più nel pieno rispetto di ogni singola natura. Il Natale è quindi la festa delle promesse e del rinnovamento. È l'augurio dell'anno nuovo che incomincia e in preparazione del quale si festeggia Santa Lucia.

La festa di San Nicola, poi Santa Claus che dispensa i doni ai bambini, apre la tradizione dello scambio dei regali che ritroviamo nel Natale. Alla festa di San Nicola segue quella di Santa Lucia a metà mese. I doni sono in stretto rapporto con la luce che ringraziamo per ritornare a crescere dalla fine dell'anno.

I doni noi li riceviamo in pacchi o in scatole quadrate, ma un tempo erano in scatole rotonde. Il ricordo di quelle scatole sferiche ci viene rilasciato attraverso le tre palle d'oro che regge San Nicola sulla mano e tramite anche le palline che addobbano l'albero.

Ogni dono è manifestazione di luce e del nuovo che viene al mondo. La Befana sulla sua scopa è il vecchio che vola via mentre la luna è la conferma della vita che continua. Il dono dalla forma rotonda richiama le sfere degli astri e si ricongiunge alla terra. È il ventre gravido che annuncia una nuova vita e in quanto a questo i doni del Natale sono stati associati a Gesù Bambino.

Anche l'anno vecchio ci ha portato i suoi doni che sta a noi mettere a lievitare al calore della coscienza. In tale prospettiva la Befana, figura ancestrale e pagana, ha il suo valore e merita di essere ricordata al di là del sopraggiunto valore cristiano attribuitole con l'Epifania.

La vita è un susseguirsi di doni e manifestazioni che ci riconducono alla forma vivente dei ricordi come manifestazione dell'eterno presente e del valore della preghiera che ci riporta al centro di esso in comunione col ricordo di chi ci ha preceduti, ma è con noi nel nostro cuore.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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