Stupisce come sia il nome del dio greco Zeus, sia quello del corrispettivo latino, Giove presentino una declinazione irregolare con doppia radice. A riguardo dell'origine etimologica del nome Zeus mi sono già occupata ampiamente.
L'irregolarità che permea i due nomi è un'ulteriore conferma della grande influenza che ebbe la cultura greca su quella romana sicuramente successiva e dalle origini umili. Ma proprio queste origini legate alla pastorizia hanno portato gli antichi Romani ad assimilare la virtuosità dei popoli più rappresentativi ed evoluti del mondo antico, in primis di quello greco.
L'antica civiltà romana mostra da subito una forte radicalità con l'ambiente paesaggistico e faunistico a lei familiare. Già il mito di Romolo e Remo associato alla lupa ci offre degli spunti importanti. La lupa più del lupo mostra aggressività verso le altre specie animali e verso l'uomo, perché minacce pericolose per la sopravvivenza dei piccoli. Porgere il proprio latte ai due fratellini Romolo e Remo è un segno profetico della grandezza romana che, nonostante i gravi episodi di sanguinosa conquista di cui si macchierà, saprà stringere rapporti di sodalizio e scambi importanti che la porteranno a imporsi nella geografia economico politica del passato, mostrando un'elasticità e una velocità mentali davvero uniche per quel tempo. È proprio l'impronta fraintesa come grezza della cultura della pastorizia alla base dell'evoluzione dinamica del popolo romano. La pastorizia e non l'agricoltura che spinge a confrontarsi con un territorio più esteso del proprio orticello, è all'origine dell'intelligenza di apertura controbilanciata dalla capacità di sapersi con destrezza imporre.
Il popolo romano mostrerà di non temere nulla e di lanciare una sapiente sfida al mondo antico. L'evoluzione socio culturale inizia proprio dal nome Giove. A differenza del nome Zeus che nel genitivo Dios rivela la preziosità divina che lo contraddistingue, il romano Giove trasferisce l'impronta antica e nobile del grande dio, nel caso nominativo. "Iuppiter" significa proprio "Colui che è al di sopra" dal greco "uper, upo". È quanto ci comunica già il cavallo che in greco si dice Ippos. "Iuppiter" e "Ippos" sono quindi in relazione e proprio le preposizioni sopra citate stabiliscono il legame. Per l'Occidente mediterraneo l'animale più imponente è il cavallo che in quanto caratterizzato dalla velocità, è associato al teriomorfismo ctonio. Proprio l'eleganza associata alla forza e all'intelligenza insieme alla criniera che ricorda la criniera del leone ha fatto sì che il cavallo venisse traslato dal regime ctonio a quello diairetico proprio dei simboli solari.
Sia Zeus che Giove ci comunicano un dato significativo. Ossia l'origine matriarcale di entrambi gli dei, origine attribuibile agli scambi importanti che la civiltà madre greca ebbe con il Medio Oriente dal quale si lasciò influenzare, pur mantenendo un carattere proprio che l'ha resa grande nel corso del tempo.