Ghirlanda e corona, analogie e differenze
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Ghirlanda e corona, analogie e differenze

Amore e Psiche
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Statua Dea Della Vittoria Corona Di Alloro
Statua Dea Della Vittoria Corona Di Alloro

 

Le grandi Festività cristiane sono il Natale e la Pasqua. Le feste che ritroviamo nel resto dell'anno traggono ispirazione dal mondo pagano che ci ha influenzato da più provenienze.

In autunno, anche in rapporto alla festa celtica di Samhain, riscopriamo la bellezza delle foglie che volano al vento a ricordarci la bellezza nella caducità della vita. La ghirlanda attraverso i suoi meravigliosi intrecci tenderebbe a rievocare i legami nascosti nella Natura che reggono in uno spettacolare quanto minabile equilibrio l'esistenza sul nostro pianeta. Gli alberi con i loro arabeschi di rami ci slanciano verso il Cosmo facendoci assaporare quanto ci arriva da vertiginose distanze ed è separato da velature e trine di nubi. C'è un mondo sommerso fatto di radici e relazioni oscure quanto significative, che fa esplodere la vita sul manto terrestre. La ghirlanda adagiata o che cinge il capo tiene conto di questa cultura di legami naturali e indossarla significa obbedire ad essa ed essere un anello della trama fitta di passaggi che tiene in vita la vita. Abbiamo visto come la ghirlanda designi le creature fatate del patrimonio collettivo popolare del Centro Nord Europa e delle isole britanniche, dell'Irlanda in particolare. Di quelle aree dove l'autunno precipita presto nell'inverno e l'estate è il passo un po' più tiepido della primavera che subito si fa autunno.

L'estate è vissuta come un'eterna attesa che sfugge come la giovinezza che spunta alla maturità prima che il giovane abbia realizzato in sé di stare conducendo una vita spensierata. La pittura umanistico rinascimentale ci trasmette quanto ora detto prospettandoci una primavera che già si fa autunno per le tonalità mordenti. È quanto emerge dal "La Primavera" di Botticelli focalizzando la nostra attenzione sulle stagioni equinoziali nelle quali l'uomo si ritrova immerso nell'amplesso primigenio della Natura.

Se la ghirlanda è di un mondo in orizzontale e partecipato, regolato da leggi interne alla Natura, altra è la dimensione della corona. Qui manca la trama di relazioni e legami intricati propri della mitopoiesi. Nella coroncina c'è un fio singolo e doppio che unisce i fiori alternati a volte a gemme o delicate foglie. La indossano le vergini nelle loro specifiche forme mentre danzano ai piedi delle are o nei boschi al seguito del satiro. Esprime la leggiadria del cielo che governa la terra e i suoi precari equilibri. È la primavera che come l'autunno discende dal cielo. Entrambe stagioni di pensiero interiore e spensieratezza che eleva. Di profondità, mentre l'estate ci lascia assaporare l'effervescenza e il delirio della fisicità che nell'inverno diventa vuoto e regressione interiore nell'attesa di ripartire.

La coroncina esprime la regalità del cielo e la corona quella del sole. La "Corona" la cui radice "krn" ritroviamo in corno, ci riporta al greco "Kardio: cuore" sede della regalità dell'anima. La corona non rimanda ad altro che all'autorità dell'individuo, che sia spirituale o temporale. È simbolo del ruolo all'interno della società che il soggetto predestinato da Dio o eletto dalle autorità sociali riveste. La corona d'alloro è simbolo dell'eroe o dell'atleta vittorioso che va portato in trionfo dalla comunità della quale esprime orgoglio e fierezza.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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