Dio ci ha dato i sensi perché scendessimo in profondità. I sensi si contano sulle dita della mano. Sono cinque e aprono all'operosità umana.
I sensi sono la via. Il mondo empirico, utile affinché scendiamo in profondità. I sensi sono il richiamo delle api che seguono la pista dei fiori. L'ape è un simbolo ricorrente nel mondo antico e non solo per l'evoluta organizzazione sociale. Dalle api deriva il miele, il primo antibiotico nella storia dell'uomo che è ancora da molti ritenuto il più efficace anche perché indecomponibile. Sempre dall'ape deriva il nettare necessario nella composizione dell'ambrosia. Questa bevanda preziosa equivale per gli dei all'ingerimento dell'oro. Il miele da solo basta al sostentamento dell'uomo ed è il cibo dell'Eden. È un prodotto considerato sacro dalle civiltà più antiche e lo si trova diffusamente in tutto il mondo. Le api lo producono con la loro operosità collegando il lavoro alla loro intrinseca obbedienza che fa del lavoro in sé un'ode al Dio Creatore. Le api insegnano l'alacrità degli umili. La piccolezza che si riflette nel tempo breve della vita di ciascuna di loro, le rende ancora più considerate perché dallo zelo e dal tempo prezioso nasce il miele, l'essenza spremuta delle loro vite. Il miele come il sale è il sapore della terra a cui deve ricondursi l'uomo con la sua operosità che non deve essere legata al finto bisogno dell'accumulo ma alla volontà che in ciascun soggetto esprime la presenza di Dio. Essere di buona volontà significa operare nel nome di Dio e devolvere a lui i propri sacrifici. Il lavoro come fatica è una conseguenza dell'Episodio della Caduta dell'uomo alla periferia di Dio, con l'impegno come conquista da parte dell'uomo di convertire la fatica in legame a Dio.
Dov'è allora Dio? È lecito chiedersi.
Dio è nei legami che sorreggono il tutto e che operano dall'interno della materia rendendo presente l'invisibile. L'ape ha le ali e la sua è una operosità che discende dal cielo e si svolge sulla terra. "Opera" dal suffisso indoeuropeo "op: energia" ci fa comprendere che l'azione dell'uomo deve originarsi dall'interno. Da qui opera e non lavoro che si pone come costrizione imposta. Da qui anche il significato sacro dei vignaiuoli che accudendo la vigna, si comportano come le api ma a differenza di queste, provvedono alla produzione del vino, bevanda d'ebbrezza e con una sua innata sacralità in associazione al sangue. Per questo i lavoratori della vigna protagonisti della parabola riportata da Matteo nel suo Vangelo sono definiti operai della vigna e non contadini.
Le api nel mondo egizio rappresentavano la suddivisione della società per fasce distinte con alla base gli schiavi chiamati a lavorare strenuamente in vista delle grandi costruzioni da realizzare. Esprimono la base di una struttura piramidale che vede in cima la figura del faraone. La realizzazione dei grandi progetti architettonici pur ingiustamente, giustificava la vita degli schiavi che, per merito dei loro sforzi e sacrifici, ci hanno tramandato le imponenti strutture architettoniche che noi ancora ammiriamo lungo il corso del Nilo.