Amare è vedere ciò che è invisibile agli altri. È vedere le stesse cose o intuirle. Ciò è possibile se si possiedono due anime a incastro e l'incastro corrisponde all'inversione. Quante volte usiamo dire di una coppia "Sono il giorno e la notte?" Lasciando intendere che è impossibile che il rapporto regga? E invece dura?
Nel giorno c'è la notte e viceversa. La disponibilità a scoprirlo sotto la guida dell'altro crea un confronto da cui scaturisce una forma di acquisizione che non stanca e non lascia morire l'unione. L'amicizia può questo fino a un certo punto. Necessario è il corpo, la sua intimità offerta all'altro che instaura un codice espressivo radicato. Chi è sensibile lo coglie.
Esplorare se stessi. L'esplorazione elementare è del bimbo sotto la guida della madre che lo accudisce. Subentrano negli anni altre forme di esplorazione spesso inascoltate perché scollegate dal cuore. Relazionare i sensi al cuore è la magia che porta a innalzarsi e alla solitudine come ricerca di vita. Il due non ha bisogno di altri qualunque perché la sua strada è speciale e non da tutti conoscibile o sceglibile. Il due crea un mondo appartato e il suo spazio è la camera nuziale, un microcosmo o il vero Cosmo nell'illusione del mondo.
Rimane ancora oggi ma ridotto a puro costume sociale, il comparire in pubblico durante un'uscita di rappresentanza, con la propria donna o il proprio uomo. È un messaggio lanciato di solidità che edifica su presupposti spirituali. La facciata nasconde contenuti che ancora oggi non sono del tutto scomparsi.