Lo Sciamano, oltre la logica dello specchio
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Lo Sciamano, oltre la logica dello specchio

Amore e Psiche
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Dio Hermes
Dio Hermes

 

Tutto parte da un sogno. E poi da una fune che lega quanto visto interiormente al mondo che si apre. Nel meccanismo di apertura qualcosa va via, viene consumata e altro si aggiunge.

A cambiare è la prospettiva e la visione illusoria delle immagini determinata dalla troppa luce che asconde e appiattisce. È l'illusione dello specchio che ricorda quanto le cose non sono mai come le vediamo e che alla sinistra corrisponde la destra e viceversa.

"Dio ha fatto l'uomo a sua immagine e somiglianza" dice la Bibbia e poi vi sono religioni come quelle greca e romana che, a conti fatti, hanno creato gli dei a immagine e somiglianza dell'uomo, esaltandone pregi e vizi.

Per lo Sciamano lo specchio della creazione è il tamburo che ripropone l'origine della vita nell'individualità di ogni forma e specie. Il tamburo smuove e agisce dall'interno scardinando vecchi e inutili nodi e producendone altri con vibratili fili. Si parte dal presupposto che la fragilità sia compagna della resistenza e che se alla fragilità si sostituisse la durezza, le cose non si trasformerebbero con spontaneità e il tempo di conseguenza non apparirebbe più fluido, bensì con crepe e abrasioni al suo interno.

La fune è importante nel momento in cui l'uomo riceve i doni dello Sciamanismo ribaltando la visione del reale. La fune in questo caso.implica il salto e l'uscita dalle trame dell'illusione che è quanto chiamiamo reale. Il ribaltamento dato dalla posizione a testa in giù dell'impiccato porta l'uomo nascente a collocarsi nella sfera di Dio che si sottrae alla logica dello specchio secondo cui la verità sta sempre al lato contrario. La visione vera è nella follia che sospinge l'uomo tra le stelle richiamandolo in sé ed è l'operazione che il flauto magico compie nell'opera di Mozart. La verità è del folle che vede i piedi puntati nel cielo e la testa conficcata nella terra. È quanto esprime il simbolo dell'albero capovolto. La donna uccello che ritroviamo nella rappresentazione delle compagne di Persefone ad opera della punizione inflitta loro da Demetra, indica la violazione dello schema corrente secondo cui la testa galleggia tra le nuvole. Internarsi nel sottosuolo significa cogliere le trasformazioni partendo dall'interno degli elementi ed è quanto l'alchimista svolge vedendo negli Inferi le radici del Paradiso, non una frattura con esso, bensì una continuità. Le ali di Hermes associate al bastone di Asclepio contraddistinto dal fusto lungo al quale si attorcigliano due serpenti che si fronteggiano, indica la soluzione ad ogni enigma possibile, perlustrando e analizzando i meccanismi che internamente sostengono la materia. È qui che la scienza moderna ha identificato vuoti e atomi in movimento circolare negli spazi dove è proprio l'assenza di materia solida a cementare i legami.

I due serpenti rappresentano l'illusione del doppio determinata dallo specchio che nella visione magico alchemica del Reale viene risolta e neutralizzata.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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