La malanova e il regno del mare tra credenze e mitologia
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La malanova e il regno del mare tra credenze e mitologia

Amore e Psiche
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Ivan Aivazovsky - Sea view by moonlight 1878
Ivan Aivazovsky - Sea view by moonlight 1878

 

Il veleno è una pozione dal bivalente significato. Può curare come uccidere. Ed è curioso come in inglese e in francese venga tradotto con "poison", il corrispettivo del nostro "pozione" che rimanda all'intruglio magico.

La magia è associata a un discorso di proporzioni e di sostanza. La magia nei popoli nordici equivale alla conoscenza della natura in rapporto ai bisogni dell'uomo, secondo la legge della qualità e della quantità. La qualità implica la conoscenza dettagliata delle specie botaniche esistenti, ciascuna caratterizzata da un preciso effetto o da più effetti uguali e contrari. Trova riscontro in questo il principio in applicazione nel mondo orientale secondo cui il veleno è anche farmaco.

Il male d'amore è un tema tra i più antichi rintracciati nella mitologia alla base della tradizione cortese. L'intruglio magico lo si trova declassato nella cultura popolare in rapporto alla figura della strega. C'è alla base la conoscenza della realtà agricola associata al calendario lunare che ne segue l'evoluzione e i ritmi ciclici. Un frutto mangereccio non portato alla giusta maturazione risulta indigesto se non velenoso del tutto. Oggi stiamo smarrendo questa cultura un tempo assimilata e alla base dell'evoluzione umana, perché la frutta e la verdura che si trovano in circolazione hanno già completato e spesso forzatamente, il loro percorso di maturazione. Il responsabile dei processi di maturazione era considerato il sole dispensatore di luce e colore e anche di bontà. Il calendario lunare invece teneva conto dell'interazione della Natura con l'uomo e la sua forma fisica. Ma anche della crescita di altri esseri viventi che non fossero solo piante e che vivono nel regno del mare. Mi riferisco in particolare ai mitili e ai crostacei che si riempiono a seguito dell'alta marea regolata dalla presenza della luna. Se la luna è crescente i frutti del mare si svilupperanno. La pausa o interruzione dei ritmi di crescita degli esseri viventi è determinata dalla luna nuova o luna nera. In queste notti consacrate ad Ecate la corrente vitale sembra sfuggire dall'interno degli organismi e prendere a disperdersi. Le notti di luna nuova contrapposte a quelle di luna piena sono anche le notti del flusso mestruale dal significato nefasto perché quel sangue considerato morto, non produce alcuna nuova vita all'interno del grembo materno.

La notte di luna nuova è anche detta la notte della strega. In quella notte il firmamento sembra allontanarsi dalla vita dell'uomo. Il cielo appare unto di nero e la terra è buia. È presagio di cattive notizie, tant'è che gli auguri e i veggenti del passato consigliavano le battaglie in virtù del calendario lunare. L'ora delle tre del pomeriggio del Venerdì Santo si fece buio su tutta la terra ricordando il triste presagio annunciato dalla luna nera. Nel giorno della morte di Gesù il cielo si oscurò e si abbatté la tempesta sulla terra. La tempesta di tuoni e fulmini con una saetta che squarciò il tempio indica la separazione del cielo dall'uomo. La volta protettiva si allontana e la terra trema a ricordare che gli equilibri sulla terra sono regolati dal Cosmos, il principio dell'Universo.

Ancora oggi in Calabria per indicare una donna malvagia dalla quale guardarsi, si usa l'espressione "malanova" designando la notte di luna nuova. "Mala" non va confusa con "Mela" che identifica il frutto sulla base della sua dolcezza.

Il mondo delle tradizioni popolari è autentico e l'autenticità sposa la semplicità. Cresciamo dal di dentro e chi siamo internamente definisce la nostra realtà materica esteriore. La strega è brutta e cattiva, la principessa da salvare è bella e buona. La matrigna rappresenta la luna nuova che estirpa il flusso vitale dal ventre della donna, non comportandosi da degna madre.

In realtà, è nelle notti di luna nuova che le antiche famiglie si ritrovavano intorno al focolare a raccontarsi. La paura abbatteva i muri della distanza e si scopriva il vero afflato domestico. Le notti di luna nuova sono anche le notti in cui l'artista e il poeta tirano fuori da se stessi la creatività sentendosi spinti all'introversione. Sempre in questa notte spesso si decidevano fughe e tradimenti, così come piombavano senza avvertimento gli assalti delle truppe nemiche.

La notte di luna piena e di luna nuova sono rappresentate entrambe da Ecate che dirige gli equilibri del mondo naturale. La somma o la pienezza e il vuoto e l'assenza sono entrambi i punti solstiziali del calendario lunare che ogni mese si ripete. Afrodite nasce dall'interazione del Cosmos, il regno del cielo rappresentato da Urano con la schiuma del mare, il velo tessuto dal Caos. È figlia implicita della luna piena che porta a maturazione le valve, i frutti del mare. Venere sarà il corrispettivo femminile di Apollo, contrassegnati entrambi dalla presenza in cielo della luce. A Ecate invece corrisponde Dioniso, l'alter ego di Apollo, e dio dell'ebbrezza.

Quanto la cultura mediterranea sia stata influenzata dal mare è chiaro a tutti. Lo stesso non si può dire delle civiltà nordiche in cui il mare era un paesaggio da contemplare ma inavvicinabile, e perché gelido e perché quasi sempre impetuoso. Nonostante il fenomeno ritmico delle maree sulle coste nordeuropee fosse molto accentuato, pensiamo alla Normandia e alla Britannia, la pesca non era una delle attività principali così come non si riscontra nell'immaginario collettivo un riferimento altisonante in merito ai frutti del mare, né tanto meno una figura mitologica centrale che ci riporti a Venere. Il mare è un'entità spirituale a sé stante, più che un elemento naturale. E la sirena come rappresentazione all'estremo Nord molto più avvertita rispetto alle nostre latitudini, rende chiara l'idea del rapporto uomo dimensione insondabile rappresentata dal mare.

 

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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