Ieri sera passeggiavo sul lungomare ma diversamente dal solito, non sul marciapiede che costeggia la spiaggia, bensì sull'altro versante. C'era un'aria calma e il silenzio di fine settembre, che a me piace tantissimo, permeava ogni cosa riconsegnandola al mondo con una sua luce totalmente diversa.
Un silenzio e una pace che rinfrancano l'anima colpita duramente da tutto il dispendio di forze ed energie che ci fa arrivare a settembre sfibrati. Andavo, vuota di pensieri e piena dell'ascolto di quanto mi accadesse intorno. Ero sull'altro marciapiede e sul momento non mi sono posta il perché.
Mentre svoltavo nella traversa, il rumore di un frasca sul punto di precipitare, mi ha portata a voltarmi in direzione dell'altro marciapiede e a soffermarmi sul punto dove svettano imponenti palme con la chioma in buona parte inaridita dall'estate rovente. Guardo e vedo un ramo robusto precipitare al suolo con violenza e schiantarsi sul marciapiede. Fortunatamente da lì non si trovava a passare nessuno. Mi sono accomodata al tavolino della pizzeria e ho riflettuto.
C'è Qualcuno che ci guida dall'alto attraverso di noi. E meno siamo presenti, più questo Lui agisce. Per me è Dio, per tanti altri non lo so. So solo che questo Qualcuno accende di bellezza i nostri limiti di creature finite, limiti che ci rendono impossibile il pieno controllo di ogni situazione e la completa previdenza su tutto.
Siamo finiti e qui è la nostra bellezza, una bellezza che scuce sentimenti di tenerezza nei più sensibili. Qualcuno ci frena, Qualcuno ci ascolta prendendosi cura dei nostri limiti e ci volge verso la vita. Ancora accade che Dio ci parli e accade in un'epoca sempre più orientata verso la padronanza di tutto, che si esprime anche nell'orientamento e nella definizione del destino altri. Uomini che guidano imponendosi e altri che si lasciano condurre e gestire consegnando il potere della propria vita ai "migliori". Ci sono persone esseri umani e altre che si credono al di sopra di tutto e tutti, nocchieri spregiudicati che si arrogano il merito di salvare vite. Succede ancora ma presto potrebbe non essere più così. Stiamo uccidendo Dio dentro di noi per rimpiazzarlo con strumenti di una tecnologia invasiva e avanzatissima che potrebbe metterci tutti sull'attenti e sostituirsi a noi, finanche a Lui, in ogni campo.
Quale mondo ci attende?