Inoltrarsi equivale a scendere in profondità ed è quanto oggi stentiamo a fare. La Natura sembra venirci incontro inviandoci messaggi che tuonano come moniti dell'ultimo minuto. I vulcani principali sono tornati attivi e preoccupano, le foreste muoiono portando dentro la loro notte miti e misteri, come è successo alla foresta tedesca che ispirò "La bella addormentata nel bosco" dei fratelli Grimm.
E mentre si assopiscono strati di memoria ancestrali, la scienza s'impegna a riportare in vita quanto accaduto prima che comparisse l'uomo, e animali estinti, come ad esempio il mammut. È questo un tentativo forse, di porre un ordine ai fatti, quell'ordine che oggi a malapena galleggia e di cui avremmo invece tanto bisogno per leggere e interpretare con giustezza il presente e riuscire a indicare da qui la via per il domani. Frugare tra i misteri del passato è come voler radicare una forma di spiritualità eclissatasi e tanto antica. Al contrario delle religioni attuali percepite come vecchie e che si prestano a rivisitazioni quasi folkloristiche snaturanti, il secolarismo cattolico apre a scottanti interrogativi su quanto la religione sia in realtà piegata a finalità politiche tenute in vita da meccanismi sociali che ai più devoti sfuggono.
Recuperare il passato attraverso l'archeologia unita alla paleontologia serve forse a richiamare su di noi l'intervento del Cosmo che milioni di anni addietro ha distrutto quanto esisteva per impiantare nuovi germi di vita.