È falso il mondo dell'apparire, eppure è qui che c'incontriamo e ritroviamo. La giustizia allora non è forse obbedienza a un mondo ordinato che a sua volta rispetta regole precise e prestabilite che sfuggono alla nostra comprensione razionale? La Bellezza guarisce e questo è il suo compito nel mondo. Guarire significa elevarsi dal pattume creato e determinato dall'uomo.
Stupisce che quanto è frutto dell'egoico agire trovi compiutezza e determinazione nel caos. La razionalità è luce e anche taglio feroce, contrariamente all'eroico sentire, e in quanto tale è accomunata alla logica individuale e porta avanti la divisione, innescando un puzzle di immagini frastagliate da luci ed ombre.
Ciò che per l'ego è tenebra, per l'anima si fa luce e viceversa. Remano l'uno controcorrente rispetto all'altra. I conflitti dell'ego restano irrisolti e viaggiano nel sommerso di quelle civiltà all'oscuro del lume dell'amore.
La scabrosità dell'ego trova la sua individuazione nel Cubismo in cui la logica dell'analisi si frantuma nell'angosciante sparpagliamento della prospettiva di chi guarda. Picasso con la sua arte avverte. È di monito al presente che interpreta la realtà come vetri rotti, sparpagliati da angolazioni di luce senza senso. La Filosofia Ermetica vaga negli ambienti salottieri di sola veduta, impregnandosi raramente di quell'aristocrazia di pensiero che sembra sopravvivere solo nei circoli di pochi eletti e lì macinare una visione salvifica del mondo.
Il colore si fa esigenza e descrive la maturazione dello Spirito nel periodo blu picassiano in cui le espressioni si fanno più umane e pregne di stanchezza per un mondo che manca di autorigenerazione. È il primo trentennio novecentesco dei tagli netti che si riscontrano anche nell'aeropittura di matrice futurista che incontra il Surrealismo e sembra ascendere a nuove idealità in cui la triade sacra "Dio Patria Famiglia" indirizza la nuova umanità rifondata sul vecchio, verso nuovi orizzonti di purezza. Gli aerei viaggiano incontrando nuove armonie nel cielo e nei loro volteggiamenti ritrovano il senso della sfera, della ciclica identità ora spezzata. Il ritorno è stabilità ma anche innovazione che poggia sul tangibile, conservando radici profonde che profumano di grandi civiltà meritevoli di essere conservate negli archivi dell'anima. Tra i massimi esponenti dell'aeropittura ricordiamo Dottore, Crali e Mariani. Ad avvicinarli oltre alla tecnica, c'è la visione della luce segmentizzata dalle impennate e dalle acrobazie mozzafiato dei voli militari nei quali trova respiro una visione dell'arte coniugata all'esperienza militare diffusa già anticamente nelle eroiche civiltà. Linee spezzate e figure quadrate rimandano alla concezione militare degli spazi.
È dal 1910 che l'esperienza del volo s'impone nella cultura mondiale, cambiando prospettiva al modo di vivere e all'architettura urbana specie delle grandi metropoli, consentendo all'America di fare alle grandi altezze il vessillo della nuova civiltà oltrefrontiera e di aggiudicarsi il primato nell'ambito delle innovazioni capitalistiche guidate dalla svettante torre Eiffel parigina il cui ingegnere è lo stesso che Oltreoceano ha dato vita alla celebre statua della Libertà. Con Eiffel si inaugura l'era del ferro e dell'acciaio anche nel nuovo assetto urbanistico delle città e del cemento armato il cui uso si afferma in modo incontrastato ovunque. Alla grandi altezze urbanistiche corrisponde il volo come prospettiva esistenziale e sete di dominio delle classi dirigenti su quella operaia, una delle motivazioni di squilibrio che porteranno il mondo occidentale a naufragare nella Seconda Guerra. Questa aprirà nuovi scenari sull'estensione del potere dei grandi oltre i mercati europei, nonché cambierà il disegno delle forze e delle economie mondiali, ingenerando nuovi conflitti.