Cos'è il languore se non quello stato di scioglievolezza che ci coglie? Il languore che passa attraverso lo sguardo è rimandamento all'Assoluto primordiale e a quello stato di sacra latenza in cui ognuno era custodito e conservato dal Tutto in attesa di essere seminato.
La semina è il passaggio dallo stato di latenza a quello spaziotemporale in cui la sacra conservazione di se stessi dovrebbe essere l'impronta del cielo e pertanto permanere. Ragion per cui la semina è presente in diverse parabole e in varie situazioni nel Vangelo. A essa si contrappongono i racconti della pesca. Si raccoglie ciò che viene seminato.
Il languore a volte viene confuso con la malinconia di chi perde la strada di se stesso nel mondo, come ci suggeriscono la letteratura e la filosofia del Novecento. La malinconia è ingresso nella depressione quando il non senso viene percepito non più come carattere transitorio.
La scioglievolezza o languore è la soglia all'ingresso nell'esperienza della maternità. È propria della donna che ha padronanza del suo liquido interiore che riscalda la nuova vita. È l'acqua primordiale e sacra che ritroviamo nei suoi riferimenti in ogni edificio sacro all'ingresso, con cui segniamo il simbolo della croce. Con l'acquasantiera e il liquido che contiene profumato d'incenso, resina preziosa consacrata alla divinità in ogni sua forma, si entra in una nuova prospettiva che attraverso il corridoio poi porta alla soglia absidale in cui si realizza il compimento in Dio. La Chiesa in ogni suo aspetto dal più semplice al più sontuoso rappresenta il corpo della donna e in essa si realizza l'espressione "Madre Chiesa". È un accesso al di fuori e al di dentro della quotidianità. È un iter che l'uomo compie in ogni sua parte che porta alla conquista della dimensione superiore in cui il fedele si ritrova nel divino. Il dentro corrisponde alla dimensione di assorbimento attuata attraverso il percorso per il conseguimento della comunione che dai banchi della platea porta alla nuova soglia absidale.
L'umore è associato allo stato di scioglievolezza che anche l'uomo prova con l'orgasmo. È fusione con Dio, ragion per cui lo stato di ebbrezza erotico viene associato al salto divino che si compie nell'uomo e nella donna attraverso l'atto in sé.