Con la festivita’ del Corpus Domini si conclude il Tempo Pasquale e si entra secondo il calendario della Romana Chiesa nel tempo Ordinario.
Tale festività ricorre 60 giorni dopo la Resurrezione di Cristo che sommati ai 50 della Pentecoste danno il numero 111. Questo nella sua scomposizione rimanda alla scansione delle tre Persone contenute nell’Uno, il Padre, riconducendoci al mistero della Trinita’.
Nelle Scritture osserviamo che le ricorrenze successive alla Pasqua ribadiscono e rafforzano la persona dello Spirito Santo, la piu’ invisibile ma non di certo la meno importante, che raccorda il molteplice, frutto della Creazione, all’Uno. Il Corpus Domini vuole ricondurci al significato dell'Eucaristia, il momento cruciale di ogni celebrazione liturgica, in cui l'uomo diviene persona attraverso la risonanza dell'ostia, il corpo di Cristo, in lui. Dio pertanto non è più un ente astratto, un agente ignoto ma trova casa nel fedele che gli si affida. L'ostia consacrata è il corpo di Cristo vivente, il pane azzimo puro, incontaminato dal processo di lievitazione che inevitabilmente ci riporta ai fondamenti della ritualita’ cristiana collegati alla terra e alla coltivazione del grano. “Messa” significa difatti “messe, raccolta”. Nel suono ci riporta al ruolo messianico svolto dalla fede vivificata dalla figura del Cristo Risorto che si ritrova nella storia e diventa protagonista del cammino dell'uomo. Il Cristo attraverso lo Spirito Santo è il fuoco che spazza via, distrugge per dare vita a una nuova umanita’. Il fuoco della Pentecoste e’ manifestazione della potenza divina che rafforza l’uomo, innescando in lui la missione di divulgazione. Il seme del Verbo di Dio deve cadere in ogni terra pronto ad accoglierlo e li’ germogliare proclamandosi fattore della palingenesi dell’umanita’. Gesu’ non ha abbandonato l’uomo e risorgendo ha abbattuto le barriere della dimenticanza. Egli e’ un tutt’uno col nostro cuore e le liturgie riconsolidano questo legame tenuto saldamente in vita dalla forza dello Spirito Santo.
La vera storia della Cristianita’ incomincia dalla Resurrezione di Cristo che ha reso ogni parola di Gesu’ vera e concreta. Il momento liturgico della Comunione testimonia l'amore dispensatore di Cristo a cui l'uomo rinnovato dalle sue opere è grato. La tradizione delle infiorate il giorno del Corpus Domini va intesa come una forma di riconoscenza che ha come referente Dio. Il fiore sul finire della Primavera si spoglia e appassisce per riprendere il suo ciclo nella natura a cui tutti siamo portati a partecipare mantenendo viva la gioia nel cuore. Nello stesso tempo la sua fragranza resta per sempre e mantiene vivo il ricordo di un rinnovarsi continuo.