L'improbabile nella visione della prospettiva rinascimentale
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L'improbabile nella visione della prospettiva rinascimentale

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L'improbabile nella visione della prospettiva rinascimentale

Sembra di primo acchito che la dimensione dell'Improbabile sia quanto di più lontano dal Rinascimento, eppure così non è. l'Umanesimo oltre che ad avvicinare in modo più scientifico rispetto al passato alla storiografia affiancata da un ben più fondato studio della Filologia, mette in moto l'entusiasmo verso le sperimentazioni tramite le quali l'uomo si confronta con le proprie abilità creative e intellettuali che lo completerebbero, dando corpo e senso alla sua posizione centrale nel Cosmo. È paradossale come proprio l'introduzione della prospettiva introduca al relativismo, acerrimo nemico delle posizioni aristoteliche immobilistiche legate alla percezione dell'Essere. L'Aristotelismo e il Platonismo si fronteggiano nel Rinascimento, favorendo una dialettica che introdurrà al superamento dello stesso. Il dinamismo del Platonismo confluito nel Neoplatonismo di Ficino che carica l'uomo di responsabilità vedendo riflessa su di lui la capacità di procedere nell'azione creatrice del Principio Primo, fa di contraltare alla resistenza del conservatorismo impugnato dalla Chiesa sempre più refrattaria a vedere compromessa la sua posizione di potere. La prospettiva slancia l'uomo verso Dio che va sempre più identificandosi con la proiezione dell'uomo in terreni da lui raggiungibili grazie all'affinamento tecnico spaziale delle arti e delle loro espansivita' creative. La prospettiva porta di fatto l'uomo ad acquisire quel fattore di potenza che raggiungerà il suo apice nella configurazione dell'uomo divino di Giordano Bruno, preparandoci ai grossi contrasti del Seicento.
Con la prospettiva l'uomo allunga il passo lì dove non c'è e l'immaginazione lo illude di essere ovunque e nella posizione di esterno rispetto all'opera che guida e conduce, e nel presente del quadro con le figure in primo piano e nella profondità che corrisponde al futuro. Dietro la sua azione creatrice c'è il passato con la sua incommensurabile eredità che viene proiettata all'interno dell'opera che funge come uno schermo di computer che ha in sé la tridimensionalità di una scena. L'improbabile va così affacciandosi al gioco di illusioni che l'uomo crede di poter gestire e che invece lo risucchierà, figlio com'è dell'esuberanza rinascimentale.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita Sicoli
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.