Il compagno e il pane spezzato
Nell'Ultima Cena, Gesù spezza il pane. Un rito antico che si compiva ad ogni tavola e che spettava di diritto al capofamiglia. Nell'episodio di Gesù si carica di altri notevoli significati che vanno ulteriormente ad arricchire gli ultimi giorni del suo passaggio su questa terra. Spezzare il pane, gesto giustamente riportato ed evidenziato dai Vangeli, indica la rottura di un equilibrio e l'inizio di un percorso nuovo. Spezzare il pane era un gesto quotidiano che veniva consumato a tavola fino a pochi decenni fa. Il pane spezzato e non tagliato protrae nel tempo le proprietà del lievito e in più non perde la sua fragranza. Ciò gli permette di conservarsi senza deteriorarsi per diversi giorni.
Nell'episodio dell'Ultima Cena il pane è azzimo e si carica di ulteriori significati. Egli si attiene alla tradizione della Pasqua Ebraica indtillandovi nuovi valori. È il passaggio. Gesù infrange gli equilibri esistenti alla presenza dei testimoni a lui più intimi, rendendoli partecipi di quanto sta per compiersi. Un nuovo ordine che scombussolerà la vita di tutti i commensali e oltre. Spezzare il pane significa permettere alla verità di uscire e manifestarsi. Il pane è la terra e dalla terra nella sua tappa di morte avrà inizio una nuova era che avrà gli occhi rivolti verso il cielo. È la fine della civiltà agricola per come l'avevano conosciuta. Il comando del cielo, la sua autorità si esplica sulla terra.
Egli non compie tutto da sé ma tramite l'accostamento alla vera Verità da parte di tutti i credenti.
Gesù spezza il pane consentendo all'energia interna di liberarsi e di manifestarsi nei giorni che verranno fino alla sua riassunzione in Cielo alla destra del Padre. Il lievito qui non compare ma è la proprietà presente in ogni pane. La condivisione di tutto che si converte anche in sostegno da parte di chi è presente e vicino spiritualmente. Nella scena la spartizione precede l'opera dello Spirito Santo che investirà di coraggio la cerchia più intima di Gesù, permettendole di portare ovunque la Parola di Vita. Il pane di farina e acqua assolverà anche a una funzione analgesica. Rafforzerà l'animo degli apostoli rendendoli pronti a fronteggiare quanto sta per accadere. È lievito di vita e di speranza. Gesù con quel pane entra in ciascuno di loro difendendoli e proteggendoli dal male. Quel pane li unisce e li terrà uniti per sempre. È il corpo che scivola in ciascuno di loro e li rende parte attiva di quanto sta per compiersi. Un mondo nuovo nella rivelazione.
Compagno da "cum panem" è colui che assiste il Maestro e lo aiuta a misurarsi col mondo. È una figura di rilievo nella Tradizione Massonica e non solo, che permette con l'idea di scambio alla base, alla stessa di sopravvivere. Senza la presenza del Compagno nessuna traduzione sacra e religiosa di derivazione si protrarrebbe. Dialogo, scambio, partecipazione attiva sono necessari al tramandamento dei riti stessi.https://images.app.goo.gl/moGdWaLjxoGps3kd8
Il compagno e il pane spezzato
Typography
- Smaller Small Medium Big Bigger
- Default Helvetica Segoe Georgia Times
- Reading Mode