Venezia, un'illusione di terra tra tanta acqua
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Venezia, un'illusione di terra tra tanta acqua

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Venezia, un'illusione di terra tra tanta acqua

Il Nord Italia è percorso da riecheggiamenti che vanno da una sponda mediterranea all'altra a lei opposta. Ci sono città come Venezia e a Sud sull'altro versante Napoli, che possono essere intese come sentimento per la ricchezza di emozioni e sensazioni anche contrastanti che ispirano. Venezia tormentosa e surreale, in precario equilibrio tra strisce di terra e il vasto mare risuona nell'animo totalizzante e incantato di Van Gogh e nella sua sensibilità di navigante sospeso tra cielo e terra. Ubriaca Venezia ma sempre seducente nei suoi eccessi passionali. È la rappresentazione fedele del Barocco e degli slanci esagerati verso una fame di vita difficile da appagare. La pietra lavorata finemente sulle facciate di palazzi e ponti sembra gareggiare con gli spettacoli della Natura che, per quanto piatta in un paesaggio antico, apre ovunque a scorci sbalorditivi e mai ripetitivi. Se vuoi porre fine alle tue monotonia e malinconia, vola a Venezia.
In passato la città offriva una soluzione per tutti e la solitudine rifuggita altrove, diventava una necessità tra mostrine e frivolezze. Se c'è una località che che non ti fa sentire solo e ti esalta allo stesso tempo opprimendo, questa è Venezia. Di un'illusione sperduta che ti entra nel sangue e non ti lascia distinguere là dove è terra e là dove è mare e là dove finisce il cielo. La sua ricchezza è il disordine dell'artista che si ricompone nella fiamma ardente degli occhi e del cuore. Vie tremolanti, l'acqua alta che dopo una notte all'alba si beffa di turisti e lavoratori, creando isole che prima non c'erano, rovesciando certezze e i luoghi del cielo che di colpo compaiono fioriti dal mare. Mare è amare e Venezia è al centro. Tante figure dall'alto la tappezzano nei suoi insiemi di calle e canali e di case. Figure risorte dall'acqua e che sono di guida per gli occhi. Un delfino guizzante, di chi vuole emergere dalla visione liquida e prendere boccate di ossigeno, prima di farsi riassorbire come il paesaggio intorno e poi, il granchio che arranca tra mare e scoglio. È difficile da vivere Venezia e ancor più difficile è sognarla nei suoi arcobaleni di luce rifratta che di colpo ti precipitano in un paradiso confuso che all'interno è gelido inferno.
Non è per vivere ma per imparare a vivere su un trampolino di lancio dal quale puoi afferrare il cielo semplicemente tuffandoti in basso, e morire di un sogno bello se si ha l'ardire di farsi travolgere da ciò che illude e che non è.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita Sicoli
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.