La gioia e la passione nella via del Sacro
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La gioia e la passione nella via del Sacro

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[20:11, 30/1/2023] Sicoli Ippolita: La gioia e la passione nella via del Sacro

Salviamo dentro di noi non i momenti particolarmente significativi e filtrati dalla coscienza, ma quelli che ci hanno visto più presenti, ed essere presenti significa essere centrati nel cuore. Non salviamo dall'oblio quindi le situazioni che ci vedono tesi o in fermento, ma quelle in cui siamo in pace con noi stessi, al punto da aprire la porta al cuore e da renderlo partecipe. Se siamo tristi o depressi, se siamo sotto un pesante stress emotivo, soffre la scena che sgualcisce nella nostra anima e precipita in picchiata nell'oblio. L'equilibrio ci porta ad avvertire e ad essere splendenti nella gioia che abbiamo visto essere altro dalla felicità, questa per lo più un miraggio se non uno stadio fuggevole che lascia appassiti.
Passione e Appassimento purtroppo sono legati. Sono entrambi rappresentazione di una curva che compie un guizzo nel cielo e poi cade in picchiata. È un arco che resta da solo e non riproduce alcun abbraccio. Così è l'epilogo di un frutto che si lascia molestare dal sole che lo spinge ben oltre lo stadio di maturazione. Metterci passione è altro da "vivere una passione" che lascia bruciati. Passione da Pathos significa "sofferenza" e la troviamo nel passaggio dal Gesù al Cristo. L'Unto si manifesta a seguito della Passione e Morte e Resurrezione. Attraverso il rito sacrificale, quindi la via del Sacro, la passione culmina con la morte da cui poi risorge. È quanto accade nei riti teofanici in cui la spinta della passione smuove la psiche e la spinge incontro alla liberazione dalla carne che si identifica con la morte.
Ritornando alla gioia, è una condizione emotiva che persiste. Il buon Cristiano vive nella gioia che è ben altro dal vivere nella felicità tanto ricercata dai giovani che cercano una via di fuga dalla monotonia quotidiana. La gioia non passa e brilla in noi. Questo spiega la derivazione di "bijou" e "gioiello", traslazione materica della propria luce che si rispecchia in essi.
"È un gioiello!". Definiamo così luoghi e persone che splendono dentro di noi, accendendo la luce della nostra anima che si ritrova in quanto ammira.
Il gioiello che cos'è se non la traslazione fisica del nostro tesoro interiore? E spesso ahimè, le proiezioni materiali superano di gran lunga il valore conferito alla sostanza. La caduta della Sapienza deriva proprio dall'aver dato maggiore risonanza al corrispettivo esteriore che al patrimonio interiore. Sappiamo che anticamente il re o il faraone era a capo della casta sacerdotale. La decadenza dell'apice sociale è stata determinata dalla vanità ingorda di prestare maggiore attenzione alla dimostrazione esteriore. L'opulenza ha scavalcato il rispetto del ruolo. Questo richiedeva una condotta esemplare fondata su una dignità spirituale che nel tempo è mancata.

[20:17, 30/1/2023] Sicoli Ippolita: https://images.app.goo.gl/Y8yBjSg3dnU5Zxu2A

Ippolita Sicoli
Author: Ippolita Sicoli
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.