La colonna, la Cariatide, la donna calabra
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La colonna, la Cariatide, la donna calabra

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Costume popolare di Gioiosa Ionica, Calabria, Italia
Costume popolare di Gioiosa Ionica, Calabria, Italia

 

Il tempo del riposo è significativamente presente in tutti i culti neolitici. Più che di morte si parla di un vero e proprio tempo sospeso necessario a compiere il grande salto della rinascita. La rinascita in questa terra è di affaccio all'altra dimensione ben introdotta dalla figura emblematica del Cristo.

Il vuoto architettonico del Romanico rende possibile l'assorbimento dell'energia contenuta dalla pietra che a sua volta rilascia nel tempo. Il Romanico è ampliamento dello spazio compresso del sepolcro e rende tutti partecipi del grande prodigio.

È da considerare un aspetto. L'utilizzo dei mattoni di pietra viva presenti nei suoli assolati è anteriore rispetto alla cultura neolitica. Alla lievitazione del pane corrisponde l'impasto di paglia e fango, poi di calce utilizzato dall'uomo per creare le prime costruzioni abitative. Le colonne che ritroviamo negli edifici di rappresentanza, nonché nei templi antichi introdotte dai Greci e non solo, tracciano l'idea di uno sviluppo che sconfina nell'altro mondo. Il tetto degli edifici sormontati da colonne è rappresentativo del cielo. La colonna è il traslato della stele e del tronco d'albero e introduce alla pietra levigata ben rappresentata dalle colonne cilindriche romaniche che rimandano alla sfericita' dello spazio. L'associazione colonna stele e stelo passa attraverso la figura della donna che nelle culture orientali e non solo è colei che regge il cielo con la maternità che assicura la progenie, e con le fatiche.

Potrebbe mai esistere la vita senza la donna?

Nel mondo mediorientale trapassato in quello greco ritroviamo le Cariatidi. Sono colonne che sostengono il tempio scolpite come figure femminili. Maestose e di grande rifinitura. Il nome Cariatide lo troviamo in Calabria traslato in Cariati. Forte è in Calabria la presenza della donna sul piano antropologico culturale. È colei che educa e sostiene il nucleo affettivo di famiglia mentre il marito si dedica ai lavori muscolari. È anche colei che collabora all'economia domestica svolgendo il doppio lavoro e come massaia e nei campi. È un elemento culturale quello della forza della donna che ha espresso in Calabria contenuti su più versanti. Non ultimo in quello della 'ndrangheta di cui ho parlato nei precedenti articoli.

Come la Cariatide, la donna Calabrese è depositaria dell'identità di questa stupefacente regione il cui mistero e fascino è rimasto pressoché intatto. L'antica contadina di Calabria è di per sé una figura ieratica e statuaria. Snella e sbilanciata dalla terra verso il cielo che sorregge come fosse un pargolo nel cesto di fatiche posato sulla sua testa. È una donna che si mantiene in perfetto equilibrio tra terra e cielo muovendosi con la sensualità dei fianchiebla flessuosita' degli steli d'erba ( Stilo è una località della Calabria greca) guardando dritto davanti a sé. Le antiche donne calabre riuscivano a trasportare sul capo pesi enormi ed erano educate a questo già da piccole. Traspare nella loro agile andatura la nobiltà della terra e la fierezza di un portamento che le ha fregiate e forgiate per secoli e millenni. Cesti di ogni primizia e poi pesanti brocche di acqua e vino trovavano il giusto equilibrio sulla sua testa. Rimane traccia di tutto questo negli archivi fotografici e nell'esecuzione di qualche anonimo artista. Sono pagine di un'identità che si è trasmessa nel perpetuo tramandamento orale della tradizione, lasciando echi di un'identità non ancora perduta.

 

Ippolita Sicoli
Author: Ippolita Sicoli
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.