Cheers e Ciliegia. ''Caro'' e l'anima gemella
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

Cheers e Ciliegia. ''Caro'' e l'anima gemella

correzioni
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times
Bambina con ciliegie (Little Girl with Cherries ) John Russell
Bambina con ciliegie (Little Girl with Cherries ) John Russell

 

Il saluto in chiave amichevole e di buon augurio in inglese è "cheers". Questa parola che sembra sbucata dal nulla ha una profonda attinenza etimologica con la parola "ciliegia" e con "cara". La ciliegia già nell'antichità aveva un valore particolare.

Come per i fiori la rosa, la ciliegia per la sua forma a cuore, per la sua polposità e la superficie liscia suggeriva cura e bellezza in rapporto soprattutto alla femminilità. Lasciando stare le proprietà organolettiche e terapeutiche del frutto, la ciliegia ci rapporta al periodo più bello dell'anno in cui fioriscono le rose e si avverte nell'aria il profumo dell'estate in arrivo. Contrariamente a quanto accade alle giornate che sono tra le più lunghe dell'anno in quel tempo, la rosa e la ciliegia ci rapportano all'amore e alla giovinezza fugace entrambi aspetti della fragilità e della bellezza della vita. Ciò che è bello è poco durevole ma anche molto prezioso e da sempre come la rosa, il fiore di ciliegio spesso offerto come ramo fiorito è un omaggio alla bellezza femminile aristocratica secondo la tradizione orientale. La ciliegia nelle sue tonalità ispira il trucco tradizionale delle donne cinesi delle quali omaggia la freschezza della pelle durante l'adolescenza. Le ciliegie sono buone, dolci e apprezzate anche dai bambini dei quali richiamano la genuinità e la maneggiabilità che rende le ciliegie simili a caramelle rosse e invitanti.

La ciliegia è un simbolo per tutti e la ricordiamo e in riferimento all'aristocratica bellezza, e alla leggiadria contadina nutrita di forte sensualità. Seduce per la bellezza autentica che rimanda all'entusiasmo infantile, e associata al cioccolato, è un pensiero più che gradito per quella sorpresa interna liquorosa che incontra il gusto nel cuore del cioccolatino.

Nonostante l'etimologia non li veda direttamente imparentati, Cuore e Ciliegia non sono così distanti. Il nostro etimo "cuore" ha la sua derivazione indiretta da Carus e Kairos che vedono l'affetto in relazione al giusto momento o momento opportuno in cui si rivela. Il tempo delle ciliegia indicava anticamente la primavera in piena fioritura ed era il tempo dell'amore. La sua superficie liscia, di cera la lega al termine greco "Keros: cera" e in diversi dialetti italiani la ciliegia riprende questa radice etimologica sconfinata oltre le Alpi nel "Cherry" inglese e nel "Cerise" francese. Rimane in quest'ultima lingua l'attinenza tra "ciliegia" e "cher: caro".

La ciliegia ricorda il cuore ma anche le labbra, come la rosa. Le labbra a cuore oggi non vanno più di moda ma agli inizi del Novecento erano modello di perfezione oltreché di seduzione ed eleganza. Il cesto di ciliegie riempie gli occhi di gioia. La ciliegia invita al rispetto dei tempi e a non avere fretta. Nello stesso tempo a saper cogliere il momento opportuno perché un frutto facile a marcire. La ritroviamo a proposito della lettera "C" nei tradizionali abbecedari e sempre in rapporto all'infanzia, in ogni bambina ha lasciato traccia di sé attraverso gli orecchini a ciliegia. Le ciliegie vanno nell'immaginario collettivo in coppia e per questo vengono associate al discorso dell'anima gemella o dei cari affetti. Le ciliegie unite sono simili tra loro e unite devono restare, nonostante legate a piccioli diversi. Le due ciliegie sono simbolo di un affetto che nessuno potrà mai spezzare e la fogliolina che spunta è la promessa di vita e felicità. Il buon augurio che ritroviamo nel "cheers" inglese.

 

Ippolita Sicoli
Author: Ippolita Sicoli
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.