Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.
La finestra sullo Spirito - il Centro Tirreno
Approfondimenti di Arte e Cultura a cura della dott.ssa Ippolita Sicoli (Specializzata in Antropologia, Eziologia, Mitologia e Discipline Esoteriche)
Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci", Milano (MI)
Il Medioevo è stato caratterizzato dalle figure geometriche del triangolo e del quadrato in rapporto al cerchio, nel Rinascimento troviamo il pentagono. Il numero cinque che contraddistingue i lati di questa figura aprirà a nuovi scenari che si affermeranno nel Seicento in rapporto al pentacolo e alle nuove forme di magia.
Il Cinquecento pone le basi a un nuovo modo di interpretare la realtà con un approccio pseudoscientifico che al centro mette l'uomo inclinato al nuovo ruolo di interprete e moderatore tra i singoli linguaggi che lo contornano. Non c'è più quel clima di chiusura e di scetticismo che ha frenato i rapporti umani medievali. L'uomo rinascimentale è cittadino e concepisce l'assetto urbano come bilanciamento di più forze che non si annullano ma cooperano le une con le altre. Su questo si fonda la nuova rappresentazione urbanistica elaborata da Leonardo da Vinci e messa in campo a Milano per tramite degli Sforza, insieme all'ingegnere Cesare da Sesto. Leonardo rimase a Milano per vent'anni e qui diede sfogo al suo estro ingegneristico che comprendeva una visione ben al di là di quella quattrocentesca e che comprendeva la meccanica e l'idraulica in vista di una realtà più moderna. Al centro non c'è solo una visione razionale nella progettazione della città, ma la concezione di un tutto che si esprima nelle singole parti. L'armonia non è un concetto astratto e quindi sterile, ma l'applicazione di una forte cooperazione letta e attuata attraverso la conoscenza aritmetica e matematica che abbia come referente una struttura vivente, un organismo che, pari a quello umano, abbia un respiro proprio e consti del respiro di ogni singola parte. Da qui il concetto di apertura.
I palazzi rinascimentali non erano luoghi chiusi e tenebrosi. Tutt'altro. La singola casa rapportata all'insieme non crea un senso di oppressione ma di sbilanciamento in ampiezza e in profondità risultante anche dalle doppie visuali di facciata patronale e di servizio sul retro. Quest'ultimo affaccio dell'abitazione a differenza del Medioevo, è un luogo che si presta ad essere visitato e goduto anche in rapporto alla visuale su cui si sbilancia.
La realtà urbanistica di Leonardo estremamente moderna e considerata tutt'oggi è poggiata su uno studio di relazioni tra le variabili in questione, le proiezioni e le simmetrie in cui lo spazio ampli le facoltà umane e non lo soggioghi. Da qui l'elaborazione di ampie piazze e porticati godibili che caratterizzano proprio l'urbanistica rinascimentale.
L'uomo italico a differenza di quello nordico ha sempre nutrito un senso di soggezione e timore nei confronti degli ampi spazi forse anche per la conformazione appenninica della nostra Penisola che consta di poche e sporadiche pianure un tempo assolutamente malsane. Il rapporto con l'acqua ripristinato da Leonardo attraverso le sue progettazioni idrauliche era teso a sfruttare al massimo l'acqua come risorsa dinamica in un discorso che ampio e complesso guardasse anche all'economia della stessa. Abbondanza non vuol dire spreco ma riutilizzo in una macchina connessa che tenga conto della partecipazione di ogni singolo tassello nella ricerca dell'armonia finale.
L'acqua è un elemento costitutivo fondamentale del Rinascimento non solo a scopo di abbellimento principesco per via delle sforzose e monumentali fontane. Nel concetto di espansione urbana rientra l'avvicinamento delle aree rurali senza che vengano spogliate della loro tradizionale impostazione. L'acqua serve ma va saputa usare e sfruttare e in questo Leonardo ha dato prova di unire le sue competenze idrauliche a quelle meccaniche.
Author: Ippolita Sicoli
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze.
Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.