Dovrebbe indurre a profonde riflessioni l'esigenza espressa da Sgarbi, una richiesta più che comprensibile avanzata da lui, che nessuno un tempo avrebbe mai sentito il bisogno di avanzare, trovandosi nella sua situazione purtroppo oggi comunissima a tanti. A tutti i malati di cancro e delle più agguerrite forme.
Non chiede la luna Vittorio Sgarbi. Né la sua è la richiesta avanzata dal personaggio vizioso mal adattato a una vita semplice e senza picchi . La sua è una richiesta umana che dovrebbe far impensierire se non far vergognare chi la proibisce e gli sceriffi, normali cittadini, spesso non scolarizzati abbastanza o meglio, non acculturati sotto il profilo umanistico, pronti ad accusare e a crocifiggere chi vorrebbe riprendere in mano la propria vita, e si sente messo nella condizione di non poterlo fare. Non vedo perché debba passare per capriccio un desiderio che era nel cuore di tutti e dovrebbe continuare ad esserlo e non invece la richiesta del vaccino da parte di chi la sua vita l'avrebbe vissuta eccome! Ed è sempre col fucile puntato contro chi secondo lui trasgredendo è l'untore da abbattere. Stiamo facendo passare pessimi insegnamenti o comunque messaggi ai nostri piccoli. Ciò che è invenzione deve risultare legittimo, ciò che è naturale invece e no. E questo varrebbe non per tutti, dal momento che come ai tempi di Versailles la Francia è tornata a dimostrare che i ricchi non hanno limiti, né regole di moderazione, e invece il popolo langue tra restrizioni e dolorose prese in giro. Il confine tra giusto e sbagliato va sempre più alienandosi dalla vita di tutti. E mentre si vedono bimbi di due tre anni tenuti per mano dalle loro madri intabarrati nelle mascherine all'aria aperta, sarebbe dovere di chi è nel pieno delle proprie facoltà mentali chiedersi, per quanto tempo ancora riusciremo a discernere ciò che è male da ciò che è bene, permettendo alla voce di Dio di farsi spazio dentro di noi.