L'Ateismo che impregna il Pensiero romantico sembra confliggere con la spiritualità che lo connota. Siamo soliti riferirci all'ateismo come a una posizione dogmatica che rifiuta in tutto ciò che non è materia tangibile.
Questo atteggiamento ci deriva per lo più da un retaggio scientista che ha condizionato fortemente il Positivismo e la cultura capitalistica e marxista novecentesca. In realtà l'Ateismo respinge l'idea di un dio creatore ma non nega l'esistenza di anima e spirito. Più che di Ateismo, riferendomi al Romanticismo, io parlerei di Agnosticismo. La non conoscenza modera e non offende né respinge, a suo modo considera ed è questo l'atteggiamento di chi è aperto al confronto e ad ogni approccio inclusivo con le realtà sensibili. Chi si forma sull'idea dell'infinito che tutto in sé accoglie, non può non mostrarsi sensibile ed empatico verso gli altri e a proposito di questo il Romanticismo interpreta in modo costruttivo il pensiero illuminista della fratellanza. A differenza del Decadentista, il Romantico, avendo ben chiara la sua dimensione interiore, non mostra alcun atteggiamento egocentrico che invece qualifica l'intellettuale del Novecento.
Non ho molta simpatia per il termine "intellettuale " che già in sé contempla un volontario distacco da tutto, che parte da una considerazione di superiorità. Ciò comporta in molti casi espressioni di forte autocelebrazione che degenerano in comportamenti anarcoidi. Esistono anche i disperati, coloro che non riescono a comprendere la realtà che li circonda e si rifugiano in un loro mondo, manifestando comportamenti autolesionistici. Sono i poeti maledetti la cui impronta oscura poco ha a che fare con le tinte fosche e la malinconia romantiche. I poeti maledetti dal loro marcato fascino si lasciano spesso andare a una visione nichilistica del mondo.
Il poeta, l'artista romantico non si credono il mondo, ma una piccola cosa al cospetto dell'Universo della Natura di cui di sentono parte e questo senso di appartenenza pregna di significato la loro esistenza, spingendoli ad andare sempre alla ricerca dell'oltre rispetto al sondato. La Natura è infinita nella sua semplicità e ciò si riflette nelle figure femminili che campeggiano nella letteratura e in ogni altra forma di arte. Prendiamo ad esempio le protagoniste dei romanzi di Hardy e in particolare Tess. Il romanzo a lei intitolato, seppur composto alla fine dell'Ottocento, presenta tutte le caratteristiche del romanzo romantico. Tess è una figura tragica che nella sua semplicità nasconde il fascino di segreti ideali, confermando il concetto di fondo secondo cui il materialismo non potrà mai raggiungere e soddisfare le ampiezze dello spirito.
La magia è nella semplicità che si fa richiamo di grande seduzione e spontanea eleganza. Questi sono gli attributi delle eroine romantiche assolutamente diverse dai personaggi che connotano il Positivismo in cui l'anima viene nascosta dall'opulenza del materialismo incalzante.