Quando pronunciamo la parola "corpo" ci riferiamo a qualcosa di integro e completo. Abbiamo già visto l'attinenza che unisce integro a compiuto. Il corpo è ciò che non presenta sbavature ma che nelle anime sante splende di luce e riflessi.
Che cos'è quindi il corpo e quale significato la fede gli attribuisce?
Per intenderci su questo punto estremamente complesso e suscettibile di svariate interpretazioni molte delle quali errate, dobbiamo partire dell'episodio della Caduta di Adamo ed Eva. Fino a quando hanno rispettato la volontà interna che è propria di Dio, i loro corpi sono stati astrali, di materia vibrazionale ed estremamente luminosa, poi declassati a corpi solidi mantenendo l'impronta sferica impressa da Dio a tutte le cose sottoposte al suo ordine.
Che cosa s'intende dunque per impronta sferica? Questa è l'impulso vitale esercitato e impresso da Dio in ogni corpo materico che vibra al suo interno di particelle che si muovono in senso circolare o tuttalpiù ellittico. È quanto gli Orientali definiscono come danza alla base della Creazione dei due principi opposti (maschile e femminile) che danzando insieme, ritrovano il loro potente equilibrio che, a proposito di Shiva, non si esprime più come distruttivo ma creativo.
Il corpo assume la forma che era nel progetto creazionale di Dio ma all'interno, i corpi restano vibrazione di luce. Quando si parla di Resurrezione del corpo, dobbiamo riferirci alla forma eterica che resisterà ad ogni tentativo di dissolvimento e che trasferirà nell'altra dimensione la nostra individualità. La forma è un qualcosa che viene colto dall'interno ed è altro dall'immagine materica acquisita. È molto importante comprendere questo perché alla luce di ciò capiamo come sia possibile per l'uomo attribuire a corpi eterici sembianze umane. Così come sia stato possibile risalire al Gesù storico attraverso il Cristo Risorto che si presenta agli Apostoli.
La forma corporea è presente dentro di noi a due piani. Sul piano di rappresentazione materica di corpo fisico e sul piano invece di corpo spirituale poi astrale. Ci è difficile attribuire il corpo fisico al corpo di spirito, pertanto chi ha svolto esperienza di incontri con esseri spirituali puri è riuscito a convertire queste macchie di luce in corpi dalle sembianze vaghe umane.
Riportandoci al discorso del corpo di Cristo in relazione all'Eucarestia, l'ostia che vediamo è immagine di perfezione divina in cui si è trasferita l'anima potente e taumaturgica del Cristo che agisce da spirito a spirito. L'ostia è il Cosmo ordinato da Dio che sprigiona la sua forza catartica e guaritrice. L'esorcista per liberare dal demonio, somministra l'ostia una volta ultimato il rito di liberazione. Il Caos che è lontano da Dio è portatore di morte spirituale e l'ostia ripristina il giusto ordine vibrazionale sul piano dello spirito.
L'ostia è il nemico del demonio, ma l'ostia è anche corpo e sangue e non a caso l'Eucarestia celebra le due forme di carne e di sangue. L'ostia in questi riferimenti riconduce alla stessa etimologia di "oste" e "ostello". Nell'osteria anticamente ci si rinfrancava corpo e spirito attraverso il cibo e le bevande, soprattutto vino.
La luce abbagliante e tagliente esprime l'irrazionale. La sfuggenza del sole che precipita nel male. A questo si riconduce il duplice volto di Dio. Altro sono il pianeta e il nostro satellite la luna che attraverso la forma rotonda esprime rispetto e obbedienza al kosmos. È il tramite che purifica agendo nel tempo, e la soglia magica che conduce a Dio.