I piedi come linfa vitale
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I piedi come linfa vitale

Amore e Psiche
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Il Mosè di Michelangelo
Il Mosè di Michelangelo

 

I piedi, come le mani riproducono il ritmo della vita. I piedi sono associati agli elementi fuoco e terra, le mani all'aria e all'acqua. I fachiri camminano a piedi nudi sul fuoco senza bruciarsi, come anche su aghi e chiodi o scaglie di vetro senza provare alcun dolore.

Sono poveri mendicanti che hanno intrapreso la via ascetica. Nel fachiro si concentra il discorso già trattato del cammino a piedi nudi che ricostruisce l'idea del viaggio mistico e iniziatico, congiunto a quello dei piedi intesi come sede di un cervello primario.

Le scarpe ci impediscono di sentire il contatto con la terra. Gli asceti, i frati scalzi ritrovavano i loro Maestri nella visione di cammino che va vissuto integralmente, tramite il contatto diretto del piano di appoggio dei piedi con la terra. Siamo alberi in movimento che portano e coltivano dentro di sé l'idea fissa del sole. Nonostante il sole come tutti gli astri e i pianeti sia in movimento, l'idea di un sole fisso è di chi è centrato nella propria fede a cui molto spesso si arriva con la maturità che non è classificabile in una fascia di età vera e propria, ma dipende dalla qualità della psiche assolutamente individuale.

Alla pesantezza dei piedi del saggio che è colui che è giunto dentro di sé a una destinazione, si contrappone il piede dei ragazzi associato al dinamismo e alla leggerezza. I saggi anticamente erano scolpiti in una posa statica o seduti a indicare il senso di padronanza raggiunta che si converte all'esterno in governo. I condottieri invece venivano sempre rappresentati in posizione eretta per suggerire il senso di potenza. A proposito del primo caso pensiamo al senato dell'antica Roma, al sedile dei nobili e così di seguito. È questo il comune denominatore di ogni civiltà. Il saggio ha dimora fissa, il ragazzo in crescita no. Il coro, parte fondamentale del teatro greco dove erano disposti i danzatori, trae origine proprio da quanto ora detto. La radice del termine "coro" la rintracciamo in quella di ragazzo e ragazza nel mondo greco. La leggerezza dei piedi è associata all'idea di sviluppo attraverso il movimento che se educato, dà luogo alla danza. Il ragazzo e la ragazza esprimono la voglia di vivere e l'esaltazione della primavera attraverso i piedi leggeri che si convertono nell'immagine più solida delle ali. La linfa vitale delle piante parte dalle radici e si espande in tutto l'organismo verde. Gli elfi sono verdi perché richiamano il regno delle piante. Se tagli le radici, la pianta muore. Se tagli i piedi a un giovane, costui rinsecchisce. Attraverso i piedi Persefone si sposta da un regno all'altro ed è la Kore, la ragazza. Partendo dai piedi e dal contatto che essi hanno con la terra, si sviluppa il processo di levitazione attraverso il quale mistici e sciamani si sollevano. Ai piedi corrisponde l'osso sacro, così chiamato perché fondamentale nelle pratiche ascetiche e perché ricorda la caduta della coda che ha permesso all'uomo di elevarsi dalle specie animali e di assurgere a immagine di Dio.

Dioniso esprime la forza vitale dei giovani. Incita al canto e alla danza. Nasce come dio delle coltivazioni ma risalendo da sé stesso, acquista una sua definizione e autonomia. È la crescita del figlio che smuove le acque e traccia una tradizione parallela. Suggerisce per gli antichi il concetto di estremismo applicato alla vita pratica, che rientra nel lasso di un tempo prestabilito dal quale poi è obbligatorio uscire.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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