''Persona'', ''anima'' e ''spirito'' nel nome di Cristo
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''Persona'', ''anima'' e ''spirito'' nel nome di Cristo

Amore e Psiche
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Cristo Pantocratore, 1180-90. Mosaico absidale. Duomo di Monreale (Palermo)
Cristo Pantocratore, 1180-90. Mosaico absidale. Duomo di Monreale (Palermo)

 

Gesù è la salvezza. Come dice il nome stesso, è colui che indica un nuovo cammino. Come Giano rappresenta la chiusura di un percorso storico e l'inizio di un altro che ha come risvolto la vita oltre la vita. Con Lui si conclude il Vecchio Testamento che aveva in sé il germe profetico della Sua venuta. Gesù, il Cristo, è Colui tramite il quale si adempie la fine dei tempi.

Cosa sono i tempi nel linguaggio biblico?

I tempi rappresentano il conosciuto. La storia in base a quei meccanismi che l'uomo di allora conosceva.

Gesù rappresenta la caduta del Simbolo nella storia che stravolge nei suoi significati. Alla sfera di storia accludiamo quanto attiene al vecchio mondo e viene ribaltato indicando un nuovo percorso in cui il piano orizzontale e verticale combaciano. Egli parla di Paradiso, di un Eden dislocato su un piano superiore, inaccessibile in questa vita e che parimenti si conquista già in questa vita, seguendo la via delle sue parole.

La Parola diviene simbolo non di qualcosa che colpisce all'istante e poi svanisce. Il Simbolo con Gesù è la strada stessa che con Lui si fa persona. In Lui coesistono e coincidono Verbo, Via e Persona riassumibili nell'unica parola che è Verità.

L'impronta pragmatica del Vecchio Testamento a proposito della Terra Promessa, come suolo di conquista assegnato da Dio, con Gesù si fa meta conclusiva di un percorso che parte da qui per proseguire oltre la morte. Su questo punto si snoda il confronto dialettico tra ciò che è corpo (individuo) e ciò che è persona. Nel Vecchio Testamento troviamo la definizione di popolo, ossia di una serie di individui accomunati dalla stessa appartenenza. Le persone che incontriamo sono i profeti e i protagonisti dei singoli racconti mitologici su base storica contenuti nel libro antico. "Persona" è colui che risuona di Dio e contiene Lui al proprio interno. Gesù è il Verbo fatto Persona e con lui ciò che è dentro scavalca nel significato quanto definiamo corpo.

È colui che spacca il tempio, luogo fisico, distraendo lo sguardo e focalizzandolo su quanto avviene all'interno e attiene alla dimensione dell'anima che non muore e prosegue il suo cammino oltre la morte. Anche il corpo in questa prospettiva di eternità assume nuovi connotati. È l'impronta della nostra definizione individuale che ci caratterizzerà oltre la morte. L'aspetto di luogo fisico in rapporto al Paradiso lo abbiamo ereditato dalla visione storica della Terra Promessa a cui è stato applicato il mito dell'Eden. Se l'anima è il contenuto individuale, lo Spirito è l'alito divino che con la Pentecoste permette al filo che lega a Dio tutte le cose, nonché i credenti, di non spezzarsi.
Egli è con noi, e tra noi per farci suoi.

Da notare il percorso inverso che Gesù compie rispetto a quello umano. Noi tendiamo a salire, a proseguire verso la sua luce oltre questa vita, compiendo un percorso per gradi. Questo, dopo che lui si è fatto uno di noi, abbandonando il Regno del Padre e precipitando nella storia.

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Ippolita Sicoli
Author: Ippolita SicoliWebsite: http://lafinestrasullospirito.it
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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