I verbi "piangere" e "piantare" provengono da radici etimologiche diverse, ma nonostante ciò sono accomunati da un'assonanza semantica che li colloca in un rapporto di continuità di pensiero, discorsiva.
Il verbo "piangere" riporta al verso di caduta che in rapporto all'essere umano in relazione al suo simbolo, l'albero, trova applicazione e senso nell'esperienza della cadura delle foglie e nel salice piangente. La pianta si nutre dall'interno e partendo dalle radici di ciò che la terra contiene e che riceve dal cielo.
"Piangere" e "piantare" si compenetrano e si completano. Nel verso e nella direzione esplicano la loro identità semantica, connotativa. In passato, nelle tradizioni anulari più antiche i due versi discendente e ascendente forgiavano le attività dell'uomo che si svolgevano durante l'anno, imprimendo loro forma sacra. In base ai due solstizi, l'uno diametralmente opposto all'altro, è stata definita nella cultura giudaico cristiana la figura di Giovanni. Lode a Dio e Misericordia di Dio sono le due sezioni dell'anno circolare in rapporto all'aumento delle ore diurne e al contrario, alla loro diminuzione. La lode si eleva al cielo partendo dalle profonde interiorità umane, di contro, la misericordia riporta Dio all'uomo ed è associata al pianto per il verso discendente che osserva.