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Venere e il triduo pasquale attraverso la figura di Maria
Il venerdì è per antonomasia il giorno di Venere. Tale giorno è stato stabilito ad anticipare il Sabato, deputato a Saturno e anticipatore del settimo giorno, il giorno del sole per i Celti, per noi cristiani del Principio Creatore e nostro Signore.
A prescindere dall'origine dei giorni della settimana, la collocazione del giorno di Venere, terzultimo ci pone in rapporto alla necessità di disarticolare, impegno questo della missione di Gesù Cristo, Afrodite Venere dall'atto criminoso di Crono e di allinearla fino a produrre straordinarie convergenze alla figura di Maria Vergine. Venerdì è il giorno del lutto a seguito della Crocifissione del Cristo. Maria viene raffigurata come l'Addolorata ai piedi della croce. Il sangue di Maria farà germogliare una nuova prole impostata su una nuova coscienza relativa al sacrificio necessario alla ricomposizione del vecchio ordine imposto dal Principio. Maria è il tramite tra quanto era del paganesimo al nuovo sentimento e congiunzione infuso dal Cristo. Ella è madre e lo diventerà ancora più, aspergendo il suo dolore come fermento per le nuove generazioni. È il frutto dell'Urano greco che lacrima sangue e va a ricollocarsi sul trono dell'Eterno Padre e principio di ogni cosa.
Il Venerdì è il giorno di Gesù e di Maria. Al centro del triduo c'è il giorno di Saturno che si vedrà spodestato del suo riferimento pagano classico nel momento in cui risalirà le vie del dolore del mondo, all'alba del giorno del Signore, andando a ricollocarsi alla destra del Padre. Dopo il riposo del sabato, torna la domenica nelle vesti però della Pasqua a garantire la via del passaggio dall'antico mondo all'esplosione della verità che vedrà di nuovo partecipi del prodigio avveratosi Maria non più in lacrime e il Figlio risorto. Maria è la Venere nuova che splende di luce all'alba e al tramonto. È l'energia femminile del passaggio, senza la quale l"esperienza terrena e risolutiva del Figlio non sarebbe, possibile. Ecco la ragione per cui nei principali viaggi iniziatici medievali il cavaliere incontra nelle sue tappe una vergine che in taluni casi è presente come vedova. È Venere con la V che introduce al nuovo concepimento del Vero (Venus Veritas, corrispondenza possibile in seno a Maria) ed è Colei che nelle vesti di Maria farà della cenere oggetto di grazia e venerazione dell'Altissimo attraverso il passaggio dalla morte alla luce eterna.
Author: Ippolita Sicoli
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze.
Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.