Il vino, ebbrezza e purificazione
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

Il vino, ebbrezza e purificazione

Amore e Psiche
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times
Il vino, ebbrezza e purificazione
Il vino, ebbrezza e purificazione



Latte e miele poi il vino nel Vecchio Testamento sono alla base dello sviluppo biologico dell'essere umano e della sua propensione verso la luce.

Il miele come l'oro è la cristallizzazione dell'aspetto radioso e felice del Principio, la sua luce. Una luce che non è di questo mondo ma a cui la luce che governa il mondo si rapporta.
Le api sono creature straordinarie e sacre perché raccolgono la luce dell'Universo e la porgono all"uomo. Il miele, naturale antibiotico conosciuto fin dall'antichità, cura con la sua materia  condensazione della luce cosmica. Sono insetti astrali le api.  Vivono arroccate negli alveari, riproponendo l'idea delle famiglie galattiche sulla terra. Sono più degli uccelli che si fermano agli strati bassi del cielo. Le api per gli Egizi ma non solo discendono dalle stelle che ci porgono nella sostanza del miele. "Luna di miele" in rapporto  a quanto ora detto, suggerisce proprio il volo sacro dei due sposi nel vascello del loro talamo, che varcano il tempo illusorio della materia  per ricongiungersi nella sacra unità di cui raccontano le stelle, poetica raffigurazione delle dee primitive. L'operosità delle api ritorna nei Vangeli attraverso l'immagine dei vignaioli. Le api ronzano nelle vigne attratte dai succhi dolci e dal mosto. Descrivono orbite che trascinano verso il basso, porgendoci il significato che l'ebbrezza può sospingerci nel  volo come illusione, in quanto in realtà introduce all'inghiottimento del baratro. Le Api Ricordano la freschezza di chi lavora a contatto con la terra e viene benedetto dal Cielo perché porta a frutto con la sua  operosità la fertilità dei campi.

Il vino è il principio della Natura che esprime il ritorno del mondo al Padre. Nel vino, dolore e speranza.  Entrambi umori della psiche primitiva che ricerca il senso comunitario con cui condividere la gioia e l'ebbrezza prima del crollo nella morte. Attraverso il rito la  gioia viene portata a livelli di una straordinaria potenza con cui caricarsi e affrontare al meglio il distacco dalla vita con la morte.

Nei riti dei flagellanti che si consumano ancora in alcune aree dell'Italia Meridionale in occasione del Venerdì Santo, come quello dei Vattienti a Nocera Terinese in Calabria, il vino non serve solo a sopportare il dolore  delle ferite che i religiosi si causano con pezzi di vetro di bottiglia. Né tanto meno a disinfettare le ferite. Il vino è l'altra faccia del sacrificio. È l'ebbrezza prima del salto nel buio della morte. È il mistero arcano che porta l'uomo oltre sé stesso, nello spazio leggero  del vuoto da cui spiccare il volo che lo condurrà ad affondare in sé stesso. Solo il dolore porta l'uomo a rientrare in sé stesso dove ricomporre le due unità in vista dell'integrità primigenia, immagine del Principio Creatore.

Ippolita Sicoli
Author: Ippolita Sicoli
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.