Anche il sole ha i suoi momenti, segue un ciclo oscuro per noi ancora, di irrequietezza e un ritmo proprio a tutt'oggi misterioso.
La ciclicità viene attribuita alla donna che segue cadenze ritmiche attraverso il flusso mestruale. La donna è ritmo e anche materia. Su questa base la donna è amore nella sua versione più magica e sottile, che si manifesta anche nell'erotismo. Sulla base di questa sintesi la donna avrebbe potuto dirigere il suo potere facendo luce nell'oscurantismo storico culturale, ma per ovvie ragioni lo scettro le fu sottratto.
Dimentichiamo che all'inizio era l'androgino, espressione di un dio padre e madre fusi insieme. Più volte ho sottolineato l'importante differenza in campo ermetico ma non solo, tra fusione e confusione. L'androgino è una rappresentazione immaginifica di fusione e non di confusione perché in lui non c'è alcun presupposto all'anarchia. Non va pertanto considerato neutro ma unità, contrariamente a quanto si vorrebbe far intendere oggi attraverso la subcultura del meticciato.
Leggittima la domanda se c'è analogia tra bifrontismo e androginismo. L'analogia vera e propria non c'è, bensì un confronto di arricchimento che vada oltre le divergenze.
L'esempio più diffuso di bifrontismo ci deriva da Giano. Come possiamo ben notare dal repertorio immaginifico che ci è giunto, Giano appare di profilo, rivolto verso destra e verso sinistra. Si tratta di due momenti dello stesso dio, congiunti da un asse immaginario verticale rispetto al piano e allo sguardo dell'osservatore che è al di qua della scena ma è il vero destinatario dell'immagine. Non si tratta quindi della rappresentazione di due realtà scisse ma dello stesso dio.
Nel bifrontismo alla base c'è il concetto di unica identità su cui costruire una evoluzione ontologica ed etica. Non a caso Giano nel suo bifrontismo è il riferimento a tutt'oggi delle iniziazioni.
Nell'androginismo ritroviamo la diade. La sintesi dei due opposti in un'unica realtà rappresentativa di due identità a capo della realtà cosmica e metafisica. Gli ambiti del primo e del secondo esempio, come possiamo evincere, sono diversi. C'è da dire che nonostante l'androgino sia il punto di partenza per una visione metacosmica di Dio, egli diventa esempio da perseguire per via ermetica in quanto connubio dei due principi (maschile e femminile) contrapposti. È l'espletamento di una escatologia ontologica. Anche l'androgino in campo iniziatico è espressione di un'evoluzione a cui si arriva contemplando l'effigie di Giano. Costui lo possiamo considerare il neofita. Colui che si incammina nella realtà labirintica per approdare dall'illusione alla sostanza. Il secondo è il grande iniziato.