C'è un silenzio di tomba fuori, nel giardino. Dove sei, Micia Dorata, dove sei??
Hai seguito la libertà e ti hanno dato la morte?
Nella sfuggenza della luna
Mi sembra di vederti ancora,
il sole nell'ombra.
Tace questa sera, troppo,
e nel silenzio rimbomba la luna
come un tuono lontano.
Fa rumore e non dà gioia
la bellezza.
Ci ricorda di esistere e di orientare bene
la prua.
Ma è straziante chi non è più,
a cui lei sorda risponde.
Fa male la tristezza che si rende silenzio
in una magica sera d'inizio estate
che fa sorridere le stelle in cielo
e accende le lucciole per i campi.
Dove vanno a morire gli aninali?
Dove li dirigono i loro sogni?
Non sono forse le lucciole angeli
splendenti lungo i tortuosi cammini del buio?
Stride troppo la bellezza di questa sera
con la tetra morte dentro i muri.
Stride e provo pena
per quella parte di me che non è più.
E per le morti tragiche di questo giorno.
Bambini uccisi, famiglie stroncate.
Dov'è più l'uomo?
Non è forse in seno alle anime innocenti
che ancora reggono i paradisi di questa natura
vegliarda e violata?
Dove sono più io?
Il mio cuore si stringe
ed è quella luna fiera e solitaria
che splende come una palla
sparata da un cannone che colpisce
il dolore e frantuma la gioia.
Resta il silenzio, anima mia.
Come una coltre nera adagiata sul capo
di una donna che mi si pone accanto
e ascolta.
Come la cenere di un falò
divorato dalla vita che ci libera in volo
oltre i cancelli della morte.
Ippolita Sicoli