Certe sere indossano una calma silenziosa cucita ai drappi delle stelle. Un mondo si riavvolge dentro il sipario delle cose, si accuccia come un bambino e qualcosa di bello sembra affacciarsi dalla china del colle o dal contorno sfumato della luna. Le nuvole appaiono filamenti d'argento e un odore giunge come una visita inaspettata a sedersi nel grembo delle cose.
Tutto si tinge di verità e di sollievo. Ci si perde nel succo di un azzurro che si fa sempre più scuro purificando gli spazi. È la sera e scintillante incombe, serenante all'ombra del giorno. Mi lascia e tanto spogliandosi, e sento che qualcosa di nuovo piano piano apparirà, si svelerà al luccichio delle stelle. Ricade tutto. Il sudario di promesse respinte o disattese. Tutto. E ogni cosa emerge come da un mare tranquillo riportandoci a casa.
La calma della sera
Certe sere risvegliano purezza.
Non so donde venga,
dopo aver navigato tra storie e paure.
La calma della sera è una visita
e reca con sé un albume d'uovo e
l'odore muschiato di lavanda.
Certe sere purificano dal giallo
e si travestono di silenzio dorato.
Mi fa tremare il lampeggiare lieve sullo sfondo,
mentre qui nella mia culla
tutto si fa pace
e tutto risiede nell'alveo
di un profumo eterno
che tace e parla,
che è presenza assente.
Il pianto si confonde col rimpianto
negli istanti che svengono.
Ippolita Sicoli