La vita si ripete ma quando qualcosa ne cambia il verso, troviamo solo spaesamento intorno e dentro di noi. Cosa ci fa essere in un paese, ossia nella condizione di familiarità col nostro ambiente che è il nostro tutto? Sono gli oggetti, corpi con un'anima propria e riflessa, ad accolgerci ogni giorno con lo sguardo.
Quando s'intromette un meccanismo forzoso nel corso delle cose, tutto il circondario che assorbe la nostra anima sembra altro, diverso da noi e dalla musica di sempre che è la musica del nostro cuore. Ecco, la guerra è proprio questo. È una condizione di dissolvenza del nostro quotidiano e del suo corso che vivendo in sintonia col nostro essere ha una sua sacralità. Oggi è tutto forzato e prodotto da un meccanismo che non ci lascerà andare e che mira a distruggere finanche i ricordi di un prima oramai offuscato finanche nei sogni. E l'amore... l'amore è il primo ad essere sacrificato. L'amore che come ha espresso sublimamente Dante dà un senso e imprime in ogni cosa il giusto verso. È l'armonia tra il dentro e il fuori, che permea ogni cosa di profondo senso e significato.
La parola "senso" ha svariati significati. E in tutti ci comunica il valore che parte dall'interno e che pertanto imprime un ordine all'interno e dall'interno. Altrimenti sarebbe imposizione. Il senso è uno e va in una direzione, un suo verso che è il verso di Dio che forgia e alimenta l'Universo che in quanto sua fattura, porta la sua firma. Il verso conosce una sola direzione che è quella espressa dalla Natura. Il versare il vino segue il suo andamento dall'alto verso il basso e in questo adempie al disegno di Dio e qui trova il suo senso.
Nel martirio del crepuscolo
Nella non vita
vedo i tuoi pensieri
crollati sul pavimento
come il relitto di ciò che eri.
La tua presenza... la nostra...
una vita come altre.
Una vita divisa che si fa coraggio
di giorno in giorno,
nella nebbia della luce.
Non è nebbia
ma un martirio che si conclude
nel continuo crepuscolo.
Non vedo nitore nel sole.
Solo materia che gira attorno a un nodo fisso.
Non siamo noi.
È odio insolubile.
Non siamo noi.
È solo il grido inascoltato
di un mondo che va in polvere.
E il crepuscolo è una nube di detriti
che si addensa sulla mia mano.
Ippolita Sicoli