A fine autunno la nascita e il sentore di nuovo ci portano a ribaltare il senso delle cose, e il ventre della terra diviene il grembo florido del cielo. Così aspettiamo il Figlio e la sua progenie di rose belle. Chi è Costui se non il nuovo che si erge sul ramo della Tradizione?

Per le vie del cielo
E le nuvole,
le nuvole d'inverno
sono il soffio dei monti
e la cenere dei camini
che il vento spazza via.
La neve cade a sprazzi
sulla camicia dei ricordi
e il manto di stelle si fa silenzio
dove il passo incede
per le vie.
Siamo nella tormenta
e il cielo rasserena
con le sue vene azzurre
che srotolano pensieri gelidi.
L'inverno si annuncia
con lo specchio di ricordi.
Trafigge il tappeto di nubi
violette che accoglie i sospiri del mare
indurito dal freddo.
E così,
per i campi il nuovo
matura tra i rami ignudi
recando i semi di recondite certezze,
di sfumate bellezze.
Ippolita Sicoli