Siamo sorretti dal destino delle cose, che noi a nostra volta sorreggiamo con dita fragili.
Ti lascio andare
Ogni spina ha il suo nome.
Un nome tra tanti nomi
spazzati via dal vento
come foglie cadute.
Nomi piegati
da curve improvvise.
Dimenticare non è forse
come morire?
Si dimentica chi muore nel ricordo,
chi si stacca dal cuore
portandosi via una parte di noi.
Si dimentica e si muore,
e si uccide
per dimenticare.
Non si dimentica agendo sul cuore,
e la macchia
di chi viene cancellato,
è un livido sull'anima
che non guarirà mai.
Ti lascio andare
perché non voglio dimenticarti,
o abbandonarti all'aria che nulla trattiene
se non nell'attimo
di una folata improvvisa.
Ti lascio andare
perché sei una spina
conficcata nel cuore,
in questa sera di novembre
avvolta dalla nebbia
che imprigiona
diventando una casa stretta
su alcun viale
da cui guardare
il Natale che si avvicina.
Senza davanzali
da cui sognare
albe e domani.
Ippolita Sicoli