Il Socialismo e il grande equivoco liberal progressista
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Il Socialismo e il grande equivoco liberal progressista

l'Opinione
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Il Socialismo e il grande equivoco liberal progressista
Il Socialismo e il grande equivoco liberal progressista

 

La sconsacrazione dei Simboli e il depotenziamento del loro viscerale e ancestrale valore, è stata l'operazione più nefanda mai commessa dall'uomo e che ha avuto origine a seguito delle teorie darwiniane. La creazione di un mondo nuovo in chiave liberale è stata la vera e dura risposta al conservatorismo aristocratico inglese.

La scelta di occupare gli scranni di Destra obbedisce a una necessità. Qui sedevano coloro che rifiutavano il concetto di ammodernamento a incominciare dalla manomissione genetica degli organismi umani. Erano dunque coloro che si ponevano a difesa e a salvaguardia della tradizione ancestrale umana, mantenendo intatto un filo diretto con la volontà dell'Assoluto espressa dalla Natura.

L'indagine sulla Psiche che ebbe come precursori Nietzsche e Freud tornò comoda a quanti stimolati dalle scoperte darwiniane, pensarono bene di applicare studi e tentativi di manipolazione sugli archetipi al fondamento della personalità sui quali l'allievo di Freud, Jung, interverrà con l'intenzione di mantenere puri e inattaccabili i fondamenti della psiche.

Tendere a una umanità manovrabile a partire dalla compromissione del bagaglio archetipico simbolico è stata la prerogativa dei labouristi liberali spacciati da quanti hanno scritto la Storia del periodo fine Ottocento primo Novecento, per i fondatori del nuovo pensiero democratico di uguaglianza di respiro illuminista.

Non è affatto così che stanno le cose. Se da un lato all'Illuminismo francese ben storicizzato va riconosciuto il merito di aver smantellato il Conservatorismo assolutistico monarchico, dall'altro, lo scendere a compromessi con il nuovo tempo post romantico ne ha delineato la follia. l'Illuminismo avrebbe dovuto mantenere il suo carattere super temporis, a difesa di quegli ideali ai quali riferirsi in caso di ottenebramento epocale degli stessi. La compromissione e la discesa a patti con la storia dei valori illuministi non ha fatto altro che inculcare i presupposti delle nuove classi ideologiche di levatura borghesi, finalizzati alla destituzione delle classi conservatrici a prevalente carattere aristocratico. Dico a prevalente perché in questa compagine politica ritroviamo anche alcuni imprenditori ex aristocratici e una nutrita rappresentanza di borghesi banchieri in contrapposizione ai nuovi valori liberali progressisti. È proprio su questi valori che si andrà impostando il Socialismo. Quel Socialismo dalle basi torbide che ambirà in chiave liberista allo sfruttamento della classe operaia e del ceto piccolo borghese impiegatizio. Un Socialismo che si spaccerà a difesa del ceto proletario a cui invece guarderà con ambizioni di sfruttamento. Proprio a tal fine appoggerà il gruppo di scienziati tesi all'elaborazione di una nuova umanità più remissiva.

Sul ruolo del Socialismo si apriranno le più grandi dispute ideologico politiche che caratterizzeranno il primo Novecento. Il Socialismo diventerà di fatto il vero terreno di scontro tra ideologie contrapposte tra gli appartenenti allo stesso schieramento, portando alla rivalsa contro la vera natura manipolatrice del Socialismo alcuni tra i suoi sostenitori e proprio tra questi spunterà il nome di Hitler.

Sulla radice socialista del grande dittatore nessuno osa discutere. Se in un primo tempo egli aveva appoggiato le teorie di uguaglianza del Socialismo è stato solo perché esso le professava. Capito l'inghippo, prese le distanze a difesa del suo popolo concependo dunque il Nazionalsocialismo Tedesco. Lo stesso fece Mussolini a difesa di ogni manomissione della Natura umana divenuta pure in questo caso teoria a difesa delle leggi razziali.

Ippolita Sicoli
Author: Ippolita Sicoli
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

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