Hanno sciolto per infiltrazioni mafiose la giunta di Tropea, guarda caso proprio della località cuore calabrese del turismo Internazionale.
Continua l'affondo economico d'Italia con raffiche di arresti e crolli di quelle regioni considerate il motore economico dell'Italia, senza guardare se di Destra o di Sinistra, semplicemente per radere al suolo le potenzialità della nazione. È risaputo che il nostro bel Paese, guai a definire Patria, faccia gola a diverse potenze, così come credo sia ormai chiaro a tutti che la tanto elogiata Eurozona sia in realtà e molto prosaicamente un comitato d'affari che farebbe le veci dell'America nella sudditanza di tutto il bacino mediterraneo.
Gli atteggiamenti di fronte agli arresti per mafia cambiano però da regione a regione. Se la Calabria ingoia senza fiatare, la Puglia si ribella, nonostante il governo Decaro Emiliano abbia mostrato un vero e proprio sistema tentacolare di stampo mafioso.
Chi stia dietro queste trame di loschi affari che governano e stritolano l'Italia da Nord a Sud, non è ancora dichiarato. Oggi è il 25 Aprile, una festa erroneamente spacciata per partigiana, ma in realtà voluta per ricordare la fine dell'impero nazifascista per mano dell'America. Anche qui nulla è alla luce del sole. Che fine fecero i gerarchi nazisti le cui salme non sono mai state trovate? Chi coprì la loro fuga in Argentina e nel Sud America?
Già all'epoca l'America ha dimostrato una certa ambiguità e una mancata trasparenza che ha di riflesso trasmesso al sistema Europa e alle scelte economiche da questo prese. Sembra quasi si sia creata un'incongruenza di pensiero più che linguistica tra Antifascismo e ideologia democratica occidentale. Di fatto le nazioni che affacciano sul Mediterraneo: Grecia, Spagna e ora soprattutto Italia stanno pagando un alto prezzo per questa ambiguità che pende tutt'altro che a favore della propaganda democratica tanto sventolata dall'alleanza atlantista.