I virologi meno dipendenti dalle TV di regime incominceranno a mollare sul Green Pass. La ragione? Troppi vaccinati e il virus incalza.
Questo quadro va a sommarsi alle morti curiose e improvvise di questa estate su cui nessuno ha voluto doverosamente soffermarsi. Infarti di chi sopra i sessant'anni era al volante, mancanza di lucidità da parte di chi era alla guida di un mezzo... tante morti per incidenti. Tutta colpa dei colpi di sonno o della distrazione del conducente?
Le dimostrazioni di ieri tra cortei e occupazioni delle ferrovie sono state un flop. Ma giornalisti e virologi sanno bene, pur non dandolo a vedere, che i gruppi no vax stanno semplicemente cambiando strategia e riorganizzandosi su altri piani per non incorrere nel rischio di venire a viso scoperto tacciati di terrorismo politico eversivo. In più, potrebbe anche darsi che qualcuno dai vertici internazionali abbia detto loro che questo castello del Green Pass crollerà da solo sotto il peso delle idiozie di virologi mangiasoldi e dei loro servi al seguito. Le varianti sono opera dei vaccinati e ormai lo sanno pure i cani. Coloro che si considerano le vittime tra virologi e giornalisti di offese e oltraggi ai loro ruoli non riusciranno a coprire la morte infame di De Donno e di quanti si sono spesi e spenderanno a favore dell'onestà e della verità.
Riguardo all'obbligo del vaccino, chi pagherebbe i problemi in cui incorreranno i vaccinati da qui a domani? Io non credo che inestimabili luminari del calibro di Montagnier farnetichino a proposito dei danni da vaccino. Non è democratico e degno di un Paese civile attribuire le spese delle eventuali cure mediche ai non vaccinati. Siamo tutti contribuenti. Esiste il fumo passivo che causa malattie e problemi ai non fumatori, non vedo perché una dura posizione debba essere presa proprio contro i no vax da Covid. I costi di questa pandemia sono stati voluti da governanti e da virologi che hanno tutto l'interesse a obbedire all'egida dei potenti mondiali in affari con le grosse società farmaceutiche e organizzazioni politiche più che sanitarie come l'OMS.