La paura del contagio da Coronavirus sta richiedendo numerose restrizioni a cui le persone, in base alla classe classe sociale di apparteneza, stanno rispondendo in modo diverso.
Riguardo ai tamponi, non stupisce che per i vip si riescano a rintracciare, così come non sorprende l'eccessiva elasticità mostrata nei riguardi di quei politici mano nella mano con la fidanzata per le strade di importanti città, o l'assoluta mancanza di precauzioni osservata dai Parlamentari durante le loro sedute a Roma o a Bruxelles. Prevedibili certo, tali comportamenti per me assolutamente inaccettabili in una società evoluta.
Ma sorvolando sui succitati aspetti, voglio focalizzare la vostra attenzione sul diverso stile di vita che in questo periodo sta allargando la forbice tra ricchi e poveri. Mentre nei salotti televisivi compaiono belle signore che dispensano consigli su come mantenersi in forma restando a casa, in molte altre case ci si dispera per i soldi che mancano. Mentre donne truccate e ben pettinate dalle loro lussuose dimore invitano a restare a casa, ci sono famiglie di quattro persone costrette a convivere in 80m2 senza balconi, né affacci sul verde pubblico o privato. Conte ci chiede sacrifici senza sapere cosa significhi vivere in un appartamento popolare tra i palazzi di città come Roma o Napoli.
Si stanno ammalando tutti, dicono in tivù. L'epidemia colpisce tutti. Ma ne siamo proprio sicuri? E quale epidemia? Del Coronavirus! Ma, andando a fondo, scopriamo che finora nessuno dei grandi padroni del mondo ha contratto la polmonite mortale. Come mai?
Trump, Soros, i grossi banchieri della massoneria sionista non vivono nei comuni appartamenti. Abitano in ville immerse nel verde che ostacola il passaggio delle radiazioni 5G. Le loro aziende non li vedono mai, loro non rischiano di avventurarsi nei forni a microonde di ambienti contaminati da radiazioni ad alta frequenza. Terribile ma vero quanto il silenzio assordante procurato dal restate a casa impedisca alle persone di organizzarsi in comitati per contrastare le nuove installazioni di antenne 5G.
Impossibile, da non credere, mentre la popolazione continua a dividersi tra favorevoli alla restrizione (i meno informati) e contrari (in genere più colti e meno ingenui) capaci nella loro onestà di comprendere il piano diabolico che si nasconde dietro il Coronavirus. Mentre siamo tutti assorbiti dalle informazioni sui nuovi numerosi decessi date dai notiziari televisivi, a molti sfugge la forte tensione alimentatasi tra USA e Cina sul fronte delle installazioni delle antenne 5G. Trump sta invitando perentoriamente gli Stati del patto atlantico a vietare accordi con la Cina senz'altro più vantaggiosa e sul piano della precisione tecnologica e su quello dei costi. Forse per non trovarsi nella condizione spiacevole di dover operare tra i due concorrenti una scelta, o forse per prestare ascolto alle dichiarazioni dei dipartimenti universitari che si occupano della ricerca scientifica, Svizzera, Belgio e altre nazioni dell'Eurozona hanno bloccato le installazioni previste. Spero che nella Bergamasca e nelle altre aree del Nord la coscienza degli individui prevalga sull'ingordigia economica e che si faccia luce sull'alto tasso di mortalità da polmonite. La velocità della rete fa gola a tutti, ma a quale prezzo?
Un megainganno, quello della pandemia, che ha come fine quello di renderci ancora più dipendenti dalla rete e di poter così realizzare, col consenso di tutti, il progetto delle antenne 5G. La rete sovraffollata di questi giorni mostra tutta la sua fragilità. Ciò porterà noi cittadini a reclamare il suo potenziamento firmando la condanna di tutti . Il pericolo a cui stiamo andando incontro è anche il fine di questa epidemia che vuole spingerci ulteriormente a barattare la nostra libertà a favore della schiavitù da un servizio che potrebbe lasciarci senza vita o senza memoria. La vera tragedia non è non vivere, quanto dimenticare di aver vissuto e perché ciò non accada, è indispensabile lottare anche contro le comodità, ricordando a noi stessi che siamo persone e non pedine da acquistare o far muovere a seconda delle esigenze di altri.