Col passare dei giorni il mistero che ruota intorno al Coronavirus sembra infittirsi.

Nuove informazioni escono forse per caso o forse, perché la gente incomincia ad essere stanca di sentirsi ripetere le stesse cose, o forse perché il clima di chiusura dettato dalla regola restate a casa incomincia a produrre riflessioni sensate. Purtuttavia i dubbi non sembrano dipanarsi, semmai accelerare, portando la gente a concentrarsi più su alcune domande. Tra queste, perché proprio la provincia di Bergamo?
Più volte i luminari in passerella nei programmi televisivi sollevano questa domanda a cui sembra non conoscano risposta. Intanto, nell'ultima punta di Presa diretta su La7, la figlia di uno dei tantissimi deceduti nel Bergamasco ha riferito queste testuali parole : Coronavirus? Mio padre non è morto di Coronavirus ma di polmonite. Così hanno detto i medici. Questa dichiarazione apre sconcertanti interrogativi sui quali l'intervistatore non ha ritenuto opportuno soffermarsi e richiama all'attenzione le dichiarazioni sul Coronavirus rilasciate dallo scienziato Montanari finito sotto inchiesta in questi giorni. Egli avrebbe ribadito in diverse circostanze l'assoluta innocuità del Coronavirus responsabile di decessi solo nei casi di pazienti dal quadro clinico gravemente compromesso e in quegli anziani con diverse patologie diagnosticate. Cosa dunque non torna?
A non convincere è proprio la tragica concentrazione di decessi in un'area, quella bergamasca, lanciatissima sul fronte della sperimentazione delle antenne 5G. Su queste antenne già diverse associazioni si sono pronunciate denunciando i gravi rischi per la salute, additando tra le diverse patologie riscontrabili, forme acute di influenza e di polmonite mortale. Le antenne 5G causerebbero di fatto un indebolimento del sistema immunitario. Con tutto ciò, sono entrate a far parte del paesaggio artificiale di tutta Italia, nonostante le contestazioni ricevute, andandosi a sommare agli effetti negativi procurati dal vaccino antinfluenzale eseguito a tappeto nelle aree del Bresciano e del Bergamasco. Mentre siamo tutti chiusi in casa. ubbidendo alla cieca a quanto ci viene ordinato dall'alto, centinaia di alberi vengono tagliati in tutta Italia per dar posto alle suddette antenne, ciò perché questi ostacolerebbero il loro lavoro che sarebbe quello di potenziare e rendere più fluida la circolazione digitale.
A molti sfugge che tra i punti del programma pentastellato risultasse proprio l'incentivazione della tecnologia con il pieno sostegno dato alla diffusione delle antenne 5G. Non sfugge a tanti la figura mortificata di Conte che ogni giorno compare in tivu' allo scopo di lanciare sempre nuovi modelli di autocertificazione e la domanda che tanti si pongono è Sapeva? E se sì, perché ha taciuto? Perché tacciono tutti? E la Cina che ruolo occupa in tutto questo?
A mio avviso la Cina non sarebbe che uno dei tanti attori protagonisti dell'attuale scena geopolitica. Il suo spirito di solidarietà non ritengo sia in buonafede. Nasconde forse un ricatto sottile dettato da una mentalità piegata dal Comunismo ed educata propositatamente a ignorare l'uomo e la sua dignità. Dietro la sua magnanimità non c'é forse un istinto predatorio?
Certo l'Italia fa gola a molti per la sua posizione strategica e non solo. Io quindi, per il momento consiglierei un atteggiamento disincantato e critico verso quegli Stati (la Cina in primo luogo) che sostengono le antenne 5G, occupandosi della loro installazione persino in Africa. Vagliando tutte le ipotesi e le risposte date, merita la dovuta considerazione la dichiarazione rilasciata dal prof. Galli secondo cui le popolazioni dell'Africa sembrerebbero rispondere in maniera negativa al contagio da Coronavirus per questioni forse genetiche. O forse perché su di loro sono stati eseguiti i tamponi per il Covid 19 dando ragione così alle teorie di Montanari?
In Africa, se non in Sud Africa, in Nigeria e in Congo dove tra l'altro si stanno verificando casi di violenta polmonite spacciati per Coronavirus, le antenne 5G non sono state ancora installate e questo è un dato di fatto.