Sembra che l'ondata del “Restate a casa" si vada affievolendo. Del resto, gli slogan seguono e direzionano l'andamento di un fenomeno.

Il dato sconcertante che emerge da tutto questo oltre al delirio di massa legato al mantra ossessivo dello sdoganamento dello slogan mandato continuamente sulle reti pubbiche, diramato sui social e su tutti i canali mediatici, è l'effetto di sradicamento diffuso dal quadro complessivo di quanto sta accadendo nella realtà. L'epidemia sta nascondendo volutamente tanti retroscena e mostrando i volti avidi e sleali dei nostri alleati europei.
È preoccupante che a tenere banco in questa situazione sia la paura di informarsi andando ben oltre i recinti e i parametri imposti dalle dirigenze. Lo slogan a mio avviso spaventoso del Restate a casa paradossalmente tranquillizza e addomestica i più fragili e i meno riflessivi a quelle che sono le esigenze di regime. Ma non siamo in dittatura! qualcuno dice. C'impongono di stare a casa per proteggerci! Strano però, che una tranquilla passeggiata in piena solitudine tra le colline costituisca un problema al punto da spingere le autorità a chiedere l'autocertificazione. Allora, c’e forse solitudine e solitudine, oppure ci stanno ingabbiando per bene a loro uso e consumo? Da quando la Natura non è più garanzia di benessere?
La Natura è la radice del pensiero. Favorisce la concentrazione e ci armonizza col Tutto. La Natura è esperienza totalizzante nei momenti di soffocamento e di dura privazione. I nostri amici viaggiatori del Cosmo che sono a loro volta rappresentazione nostra nel Cosmo, ci invitano a ritrovare la Natura come unico ponte di salvezza. Il sole allo sbocciare della primavera è un toccasana per tutti. Rinforza le difese immunitarie e protegge le ossa. Lo sappiamo tutti eppure sembriamo dimenticarlo forse perché a questo penseremo dopo, a questo c'è la cura.
I medici ci consiglieranno i giusti integratori e si passera’ oltre. È questa l'opinione diffusa in un momento in cui non è che non si abbia il tempo per pensarla diversamente, ma non ci si vuole discostare dal coro perché si rischia e di brutto. Intanto, pensiamo in bene, perché tutto passerà. Passerà? E cosa? L'epidemia. E poi? Vorrei sapere, dal momento che l'Italia ora è ferma, da dove usciranno i soldi per curarci domani. O forse si creerà la selezione indotta. Se sei ricco vivi, se sei povero crepi??
Quale lotta alle Mafie ora è più credibile in questa situazione? Un domani, quando i piccoli imprenditori cercheranno di rialzarsi tra mille difficoltà, quanti di loro accetteranno l'aiuto delle grandi organizzazioni criminali speculatrici??
Vorrei che si riflettesse su questo come su molto altro ancora, perché i malati di depressione a breve saranno più di quelli contagiati. Chi ne risponderà?
Il passo da Restate a casa a Arrestati a casa è stato fatto. E ritorno alle parole del giornalista Porro sulla liberta: è vulnerabile. Basta un niente a cancellarla. Vorrei che si riflettesse su questo come su molto altro ancora. Per ora mi fermo qui.