Il buco nero nella ''Pasqua'' cosmica
Il sito "il Centro Tirreno.it" utilizza cookie tecnici o assimiliati e cookie di profilazione di terze parti in forma aggregata a scopi pubblicitari e per rendere più agevole la navigazione, garantire la fruizione dei servizi, se vuoi saperne di più leggi l'informativa estesa, se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

Il buco nero nella ''Pasqua'' cosmica

Il buco nero nella ''Pasqua'' cosmica

l'Opinione
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times

Guardare verso la luce equivale a guardare indietro nel tempo. La conferma ci giunge dall'astronomia e dalla conoscenza dello spazio che ci sovrasta, attraverso l'osservazione degli astri. La distanza tra noi e questi misurata in anni luce ci spinge verso un passato immemorabile che si rende concreto dentro di noi costituiti di particelle dell'Universo.

La prima immagine della storia di un buco nero
La prima immagine della storia di un buco nero

 

La divulgazione della prima foto del buco nero e’ pertanto importantissima, nonostante le numerose polemiche in parte giustificate. La foto di per se’ non dice nulla ma racconta di una realta’ nella nostra realta’ che ci e’ impossibile tastare con mano e che sperimentiamo attraverso il nostro essere. L’orizzonte degli eventi gia’ inserito da Einstein nella teoria della Relativita’ da lui elaborata  e’ molto piu’ di quella linea sfocata che appare nella foto.  Esso indica il limite del nostro campo di azione governato dalla luce e l’immissione in una dimensione che potrebbe essere il portale d'accesso alla vita ultraterrena di cui parlano le antiche tradizioni  spirituali. Il buco nero e’ un passaggio e non deve risultare casuale la sua individuazione in prossimita’ della Pasqua.

A ogni buco nero fa da contraltare un buco di luce che genera nuova vita governata da altre leggi fisiche che attualmente non conosciamo e non concepiamo. Il buco nero fotografato dista da noi 55 milioni di anni luce e c’è da chiedersi se tuttora sia ancora attivo. Una distanza cosi’ importante per la nostra logica abituata a valutazioni numeriche ben piu’ semplici dovrebbe indurci a  riflettere sulla nostra vulnerabilità e a ridimensionare la nostra presunzione.

L'orizzonte degli eventi definisce tutto cio’ a cui noi diamo valore e che viene assorbito e automaticamente sgretolato da una forza di gravita’ che annienta la luce per rielaborarla in altra verita’. La promiscuita’ , l’importanza attribuita all’effimero crolla dinanzi al confronto con una realta’ che ci sovrasta dal Big bang dell'Universo. Basterebbe questo a farci riconsiderare la nostra umilta’ dinanzi alle piccolezze quotidiane e si spera contribuisca alla fondazione di una nuova coscienza orientata verso l'interiorita’ della vita che il corpo umano esprime e sintetizza nelle sue parti più intime. L’ombelico quindi, non e’ forse il segno di quel canale che ci collega alla dimensione prenatale,  esperienza ignorata dalla  quotidianita’ che ci assorbe?

Non siamo forse espressione del Cosmo? Da qui l'augurio che ritorniamo ad esserlo nel pieno rispetto della vita e della  persona.

 

Ippolita Sicoli
Author: Ippolita Sicoli
Responsabile del Supplemento di Cultura "La finestra sullo Spirito" del quotidiano online "ilCentroTirreno.it"
Docente della Federiciana Università Popolare, Specializzata in Discipline Esoteriche, Antropologia, Eziologia e Mitologia, ha partecipato in qualità di relatrice a convegni e conferenze. Ha pubblicato le seguenti opere: “Il canto di Yvion - Viaggio oltre il silenzio” prima edizione Wip Edizioni 2003, seconda edizione Ma.Per. Editrice 2014. Il romanzo “Storia di Ilaria e della sua stella” Edizioni Akroamatikos 2008. La raccolta di racconti per ragazzi “Storie di pecore e maghi” Ed. Albatros 2010. Il romanzo “Il solco nella pietra” Editore Mannarino 2012. Il saggio antropologico “Nel ventre della luce” Carratelli Editore 2014.

Ti potrebbero interessare anche:
home-2-ads-fsp-cca-001