Il tema del "diverso" assume alla fine dell'Ottocento aspetti inediti e del tutto creativi.
Questi compaiono in relazione alle indagini freudiane sull'inconscio e quindi indirizzano i nuovi fermenti evoluzionistici che influenzeranno gli studi umanistici e le ramificazioni del cosiddetto progresso nei lontani luoghi esotici. In Inghilterra il tramonto dell'Età Vittoriana è legato al confronto col nuovo e allo stesso tempo antico universo dei popoli che entusiasma ma intimorisce anche, coloro che si tengono ancorati agli obsoleti dettami socioculturali. È l'epoca della fioritura di una concezione osmotica di bellezza che si espande oltre il proprio campo visivo e percettivo, per infrangere regole ora reputate arbitrarie perché relazionate a un Occidente costretto a rivedersi nei suoi punti di forza. Reggono i nazionalismi, si rafforza un'idea di patriottismo non più avvitato su se stesso ma che cerca nuovi terreni di confronto, un dialogo prima negato.
L'economia di scambio con popoli diversi per storia e costumi invoglia l'immaginazione intuitiva a sfondare i muri del consueto per misurarsi con le testimonianze vere di antiche e ancora misteriose civiltà. E' il periodo delle scoperte archeologiche che convalidano quanto appreso sui libri e aggiungono un'aura di fascino a culture e miti di cui ora si hanno concrete prove.
E' nel 1872 che l'archeologo tedesco Heinrich Schliemann scopre il sito dell'antica Troia e, strato dopo strato, può porre a conoscenza il mondo di quanto appreso nei suoi studi sull'esistenza della prestigiosa città, avvicinando i giovani assiderati dalla cultura scientista alla culla della civiltà classica.
Il moderno e l'arcaico si fondono dando vita a una visione interdisciplinare del tutto che sgretolerà i confini convenzionali del tempo e la sua definizione, grazie all'apporto di mitologi, antropologi e studiosi delle religioni. Questi, all'alba del nuovo secolo, andranno oltre la storia, promuovendo una nuova visione dell'uomo non più contestualizzata, bensì infinita, sfondando la condizione di sonno instaurata dal Positivismo scientista.
Intanto il concetto di forza associato all'individuo va mutando ed esponenzialmente. L'arroganza della ragione declina per l'incalzare della passione verso le arti classiche, proponendo un modello di uomo antitetico all'affarista borghese e al contrario imperniato su una visione edonistica dell'esistenza condotta secondo uno stile aristocratico per eleganza e maniere.
L'Inghilterra patria dell'Età Vittoriana legata non a caso all'immagine forte della regina Vittoria che dà slancio al Colonialismo e rifocilla la Compagnia delle Indie, indirettamente infligge un duro colpo alla virilità, contribuendo alla diffusione dell'omosessualità maschile che nel nuovo secolo determinerà un approccio diverso alla realtà artistica e sociale.
Il romanzo Maurice di E.M.Forster e Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde sono entrambi icone letterarie di un modo di intendere l'omosessualità sotto aspetti diversi ma con svariati elementi in comune. Il primo riflette appieno il pensiero dell'autore incentrato sulla lotta sociale contro il bigottismo del periodo, mettendo allo stesso tempo in luce la passione per le arti e il mondo classico che plasmano un ideale di bellezza elevato di contro alla sterilità delle convenzioni.
Realtà e ideale, bellezza e decadenza si contrappongono nell'immagine di Dorian agli esordi del Decadentismo incentrato sui grandi dissidi dell'animo umano ben anticipati nell'antitetica dualità tracciata da Stevenson nei personaggi del doctor Jeckyll e di mister Hyde, ai quali si contrappone nettamente l'immortalità dell'arte, la più alta espressione di bellezza. Il ritratto di Dorian Gray diventerà il romanzo simbolo della nuova corrente letteraria primo novecento, l'Estetismo, a cui si rapporteranno, ognuno col proprio stile e la propria originalità, i grandi autori decadentisti.
Leggi le poesie: Sogno di uno sconosciuto e Bianco su nero