VIDEO: Mostra "Confini" a cura e direzione artistica di Loredana Trestin, Milano Galleria Cael
L’originalità non ha bisogno di stravaganze. In un mondo in cui tutti pretendono di essere originali col rischio di scendere di qualità, c’è da interrogarsi su cosa realmente significhi essere originali. Come già suggerisce la parola stessa, l’originalità è di chi presta fede alla propria anima rispettandola e lasciandosi da lei condurre. Più si è radicati in se stessi, più si è originali perché in stretto contatto con la scintilla interiore responsabile dell’unicità splendida della persona. Il dramma odierno è che ci sono poche persone e ahimé tanti individui, esseri grigi e anonimi che non lasciano detonare la grandezza divina riposta in ciascuno di loro.
L'artista non è forse colui che consapevolmente vive la propria arte come suggello o ponte, col divino? È quanto in questa intervista vuole comunicarci Mia Mocanu, artista eclettica che proprio prestando fede al suo talento innato, riesce a proporsi attraverso svariati linguaggi e stili, rimanendo sempre fedele a se stessa. Muovendo i suoi primi passi sulle tele, Mia è andata ben oltre stilemi e classificazioni accademici, reinventando forme attraverso l'uso effervescente dei colori e trasferendo il suo genio creativo dalla rigorosa prospettiva pittorica ad altri ambiti come l'abbigliamento e i monili. La sua creatività è un fiume in piena che lei rigenera dall'infanzia, come fosse il suo linguaggio più vero che le consente di trasferirsi nel mondo delle cose con tutta se stessa e con la sua straripante spiritualità.
Mia, lei ha prodotto tantissimo tra quadri, monili e altro fino ad oggi, con uno stile tutto suo che traghetta nel mondo delle cose la sua ricca e composita personalità.
“Le mie opere mi rappresentano appieno. Sono una persona con un forte carico di creatività che si porta dentro dalla nascita. Tutto ciò che faccio è autentico perché espressione vera del mio profondo. Posso tranquillamente definirmi una persona anticonformista senza sforzarmi minimamente per esserlo.”
Questa sua genuinità si evince anche dalla padronanza e dalla varietà delle tecniche che lei adopera in modo molto versatile e che in diverse creazioni si manifestano con più di un unico stile.
“Io quando creo non mi pongo il problema se le mie opere possano piacere oppure no. L'importante è che piacciano a me.”
Le persone creative sono vere e su questo non ci piove. Lei lo è veramente tanto. Si potrebbe dire che lei come persona sia un mezzo che la creatività utilizza per rivelarsi. Lei è anche una grande spiritualista che si approccia al mondo da una visione totalmente interiore e ciò la differenzia notevolmente da molti suoi colleghi legati alla dimensione della luce esterna ai corpi. Pertanto mi sorge spontanea una domanda, lei ha chiaro dentro di sé quanto provenga dalla sua ricca personalità e quanto invece le giunga da Dio o comunque, da un principio spirituale trascendente?
“Io sono un’autodidatta e il mio è un talento innato, ciò non toglie che spesso una mia opera stupisca anche me. Onestamente non saprei rispondere. Sento che ci sono entrambi i fattori, ma non so quantificarli. Certo, avverto di stare percorrendo una strada che mi porta sempre a un confronto critico con me stessa. Sento di aver intrapreso il giusto cammino e che devo continuare ad andare in salita, sempre in tensione verso la perfezione. Vede, io sono una persona molto esigente. Pretendo molto da me stessa anche in rapporto alle mie creazioni. E pretendo molto dagli altri. Non accetto che la gente si fermi e si adagi su se stessa. Siamo tutti in continua evoluzione e dobbiamo impegnarci tutti a tirare da dentro il meglio di noi.”
La sua è un'impronta genuina e quindi identificabile anche perché racconta di un mondo ricco di esperienze vissute interiormente. Il suo è un approccio alle cose tutto interiore. Lo è stato così da sempre? Intendo, lo era anche nell'infanzia?
“Sì. Io mi sono formata in fretta perché già in tenera età ho dovuto confrontarmi con situazioni ben più grandi di me che mi hanno portata a crescere anche sul piano della responsabilità. Ero una bambina vivace e sveglia.”
L'infanzia spesso è più di una età. È un lume acceso sui tesori della nostra intimità, affinché li mettiamo a frutto. Sicuramente ha vissuto nella sua infanzia esperienze che l'hanno portata a crescere responsabilmente e in fretta, a sviluppare positività sulla negatività, ma in virtù del fatto che sono andate a sovrapporsi a un tessuto già forte che è la predisposizione innata alla spiritualità in tutte le sue forme. Sulle basi di quanto sopra detto, ritengo che vi sia molto di archetipico nella sua attività artistica. Di profondo e ancestrale che s'inarca verso il cielo, riproponendo tasselli magici di quello che è noto come repertorio sciamanico. Le parole sono angeli o messaggeri, secondo Steiner. Lo stesso i colori che danno forma alle immagini. Sono presenze che lei segue ed esegue, obbedendo a un tacito richiamo. Definirei pertanto la sua arte una missione vera e propria che si spiana in più direzioni e con più mezzi espressivi. E vedo lei come una molla slanciata nell’immensità che lambisce più dimensioni.
“C’è un forte richiamo in me alla verità che io trasferisco nelle mie opere. Sono seria quando lavoro, perché la mia arte mi permette di raggiungere quella schiettezza che dialogando con le persone non riuscirei a realizzare. La Verità è tutto e io lotto tanto e ogni giorno per il suo trionfo. Mi ritrovo in quello che lei ha or ora espresso circa le sensazioni che trasmettono le mie opere. Per me la vita non è solo un procedere nella realtà delle cose. Tutto si svolge partendo da dentro. Tutto è una continua apertura dall’interiorità verso l'esterno e dal presente in cui siamo verso l'Alto. Per questo ho una mia religione che è molto interiore e credo fermamente nel Destino.”
Sulle basi di quanto ha detto, come vede il suo futuro più prossimo?
“Credo nel Destino e credo di essere sulla giusta strada. Se credi fermamente in una cosa, quella cosa si realizzerà. Anche questo per me è il Destino.”
Il Destino si rivela all'esterno attraverso le scelte che noi operiamo al nostro interno. Quanto più si è ancorati alla propria radice e quanto più se ne è consapevoli, tanto più si renderà chiaro e trasparente il Destino che opera nell'uomo che sviluppa e coltiva le proprie basi ricettive. Le creazioni di Mia Mocanu sono molto interessanti perché laddove finisce l'operato della sua creatività umana, non c’è alcun limite alla perfezione. Subentra l’impronta di Dio che slancia il tutto da una prospettiva interiore da cui recepire la realtà. Sono cieli nell'anima le opere di Mia e ciò si rende possibile laddove è forte il connubio sincretico tra l'artista e Dio. Tra l'Infinito e l'uomo che attraverso l’incantesimo dell’arte viene risucchiato su un piano divino. Quanto avveniva nella creatività dei primordi legata alle culture cacciatoriali sciamaniche, accade tramite le opere di Mia Mocanu. Dio è velato ma si rivela per mezzo dell'artista di fatto un medium tra cielo e terra.
Credo che questa intervista sia molto interessante per merito dell'artista che ha raccontato se stessa e il proprio mondo, andando ben oltre i confini della sua persona e abbracciando verità più grandi su cui tutti dovremmo con diligenza interrogarci.
Ringrazio Mia per la disponibilità accordataci all’intervista e per aver aperto i nostri orizzonti su altre prospettive di analisi sul mondo in cui viviamo. A lei e ai suoi progetti futuri, i migliori auguri da parte mia e della Redazione.
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