Per la giornata dell'ADSI, il disegno racconta. La mostra del Maestro Pietro Bonavita nel ''La Galleria'' di Amantea
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Per la giornata dell'ADSI, il disegno racconta. La mostra del Maestro Pietro Bonavita nel ''La Galleria'' di Amantea

Le mezze stagioni sono adatte alla riscoperta dei luoghi e delle opere che cadono sempre sotto il nostro sguardo, ma che noi distratti spesso non vediamo.

I tempi intermedi come l'autunno e la primavera consentono la concentrazione e l'accesso all'interiorità attraverso la finestra degli occhi che si apre sull'ambiente circostante e alla perlustrazione di nuovi luoghi, lontani dalla pigrizia invernale causata dal freddo o dall'arsura estiva che spinge verso il mare o la fresca montagna.

Ciò che è nuovo, lo leghiamo a quanto accade lontano dalla nostra esperienza visiva e percettiva, dimenticando che il "lontano" è anche quanto accade sotto i nostri occhi ma resta invisibile perché noi siamo distratti da altro. Alla distrazione corrisponde sempre l'attrazione di qualcosa che ci sbilancia verso una realtà che richiama la nostra attenzione.

Nelle località cosiddette a misura d'uomo e ancor più nei paesi popolosi in estate ma silenziosi nelle altre stagioni, si associano case e percorsi al già conosciuto e vissuto, così che non si possa aggiungere loro altro che non sia stato già notato o menzionato. Tra questi luoghi di grande fascino per gli stranieri e invece anonimi per chi ci è nato, risultano i borghi del nostro Meridione e in particolare della Calabria che, nonostante il degrado e lo stato d'abbandono in cui versano, spesso causati da un mancato interesse degli amministratori locali a un reale recupero, non mancano di affascinare per prestigio e antiche opere. Tra questi borghi splende Amantea che appare un unico grande monumento abbarbicato sui fianchi di un colle che si conclude con un imponente castello ormai ridotto a rudere.

La giornata di domenica 4 ottobre organizzata dall'ADSI (Associazione Dimore Storiche Italiane) che affianca l'operato del FAI (Fondazione Ambiente Italia) è dedicata anche ad Amantea e ai palazzi gentilizi che la caratterizzano e che ancora conservano tracce di un glorioso quanto inesplorato passato. A riguardo, nel palazzo storico Carratelli abitato dai coniugi De Martino dei quali Gianludovico è il Presidente ADSI Calabria e il vicepresidente nazionale ADSI, si è tenuta l'inaugurazione di una mostra che ha per oggetto le dimore storiche e i particolari portali del centro storico di Amantea. La mostra che racchiude esclusivamente lavori eseguiti dal Maestro Pietro Bonavita, è allestita nell'atrio d'ingresso del palazzo e accoglie i visitatori nel pieno rispetto delle normative anticovid.

Le opere sono una sequenza di disegni illustrativi eseguiti su cartoncini per disegno e cartoni. In tonalità pastello, riportano l'osservatore a un passato in cui il disegno minuzioso aveva la doppia valenza, e funzionale di descrizione dell'opera, e estetica perché evidenziava il tratto preciso del disegnatore. Pietro, che in altre occasioni abbiamo ammirato per i suoi lavori di un figurativo moderno o del tutto informali, ha dato prova di saper nascondere la sua estrosità al fine di dare voce alle opere scelte e raffigurate. L'esistente raccontato non ha però privato l'artista del proprio individuale talento che è emerso dal gusto estetico rivolto alla riproduzione di particolari che hanno conferito ulteriore pregio alle opere. Tra questi menziono le ombre proiettate dagli alberi sulla facciata della chiesa del Collegio e il tratteggio delle nuvole, tutto nel pieno rispetto dello stile dei disegni illustrativi del secolo Ottocento. Questi erano opere di rappresentanza eseguite a puntino e in tonalità tenui che mettevano in risalto prospettiva e forma dell'oggetto raffigurato, in un'epoca in cui la fotografia non era ancora diventata di supporto alla comunicazione di luoghi e paesaggi.

Pietro che per molti versi ricorda l'artista di altri tempi, ha saputo calarsi a puntino anche nel ruolo diverso dai suoi soliti che lo inquadrano come pittore fuori dagli schemi. Da vero artista, egli riesce a sorprendere sempre lo spettatore capace di cogliere il bello in qualsiasi opera egli proponga. Abile comunicatore dei valori della tradizione amanteana e non solo, Pietro Bonavita è testimone autentico della civiltà del passato che ancora si respira in lui come persona prima che come artista. Nella sua autenticità che nonostante gli studi accademici è rimasta, Pietro oggi ha richiamato l'attenzione alla naturalità dei luoghi e all'osservazione scarna e lineare dell'architettura amanteana, porgendola a chi dimentica di guardarsi intorno e di riflesso di apprezzarsi.

Al contrario di quegli artisti che si muovono nell'Astrattismo e nell'ambito dell'Informale perché non hanno alcuna dimestichezza col figurativo, Pietro ha dimostrato che l'informale è il traguardo successivo. Il Bonavita non è solo un artista che adopera con padronanza e disinvoltura pennelli e ceramica, ma un simbolo di una civiltà che ha guidato Amantea dai suoi albori fino al presente, facendo incontrare la gente di mare con quella delle tradizioni montane e legate alla terra. Connubio che il maestro Pietro ha reso sacro oltre che visibile, nutrendosi del patrimonio emozionale della sua gente.

 

Ippolita Sicoli
Ippolita Sicoli
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