Ci sono persone che si consumano di dolore davanti alla perdita del loro caro, e coloro i quali non sanno riconoscere in chi sta loro accanto un bene prezioso.
Siamo ingrati dinanzi alla vita e totalmente ciechi da non trovate ricchezza nell'appagamento del cuore. Se non ci fosse il dolore, ci dissolveremmo nelle banali o barbare nefandezze di ogni giorno. Tramite il dolore impariamo a non sprecare, iniziando da noi stessi. Impariamo a non sprecarci, perché il dolore è il mezzo che ci riporta a noi stessi.
È impossibile nella scalata verso il cielo rimanere insensibili ai suoi insegnamenti. Tramite esso, nulla è perduto e ci ritorna il sapore del ricordo, di ciò che abbiamo vissuto e mai abbandonato. La nostalgia, anch'essa è figlia del dolore, nel momento in cui noi ci trasferiamo in quella patria d'origine da cui è sgusciata l'anima. L'inafferrabile senso di appartenenza è compagno di vita, così come maestro di vita è il dolore, entrambi vascelli invisibili della nostra eternità.