Mettere da parte se stessi, ammansendo l'ego, illumina e conferisce radiosita' all'esistenza
La santifica, conferendo un senso etico ad ogni cambiamento. Sottile è il significato che ha questa parola al mondo d'oggi e chiaro da parte mia è l’ invito rivolto all'attuale umanità a riflettere su di essa in quanto nasconde un recondito messaggio.
Il cambiamento s’invoca quasi fosse un fantasma liberatore da ogni angoscia ed egoismo. Santo e demone, profeta di una vagheggiata età della coscienza, ha in serbo il più doloroso dei mali che conduce alla stasi, a un equilibrio precario in cui si annida la morte. Tutto cambia per restare uguale. È il miraggio dell'acqua nel deserto, è l'oppio delle genti intrappolate in falsi miti e tra le briglie di un ego che non cede e ha bisogno, per alimentarsi, di un programma salvifico esterno. Siamo templi spopolati, in abbandono, dove ogni ricciolo di sole rappresenta una fuga verso un nuovo cielo che non può espandersi, se non concepito dal di dentro.
Ogni pretesa di novità costruttiva è un delirio che offende le sensibilità pure, nutrite delle proprie radici che ancora arrancano sotto strati d’inconsistenza. Bisogna convertire la cultura antropica all'abbandono di ogni credo esterno, a favore di una cultura che miri alla costruzione dell'individuo, partendo da quanto ancora si salva nel suo profondo Sé. Quanto persiste ai duri attacchi esterni va riesumato e protetto da ogni tentativo di seduzione operato da un mondo fatuo e vanesio. Tutto è stato creato secondo una logica di movimento che dall'interno va verso l'esterno e l'operazione innovativa per molti versi, e sovversiva della cultura odierna, mira a distruggere ogni baluardo di santità, a vantaggio di una non etica che consta di abusi e manipolazioni.