È opinione comune credere che la figura del Cristo trasmessa dal Vangelo sia antitetica rispetto a quanto riportato nel Vecchio Testamento
Che il Gesù storico sia stato un innovatore rispetto agli antichi paradigmi culturali è fuori da ogni dubbio, ma la rivoluzione spirituale di cui si è fatto promotore non si pone in atteggiamento antagonistico nei confronti della Tradizione israelita.
In diversi momenti della Bibbia troviamo un richiamo al Cristo che entrerà nel mondo e si confrontera’ con la storia dell'uomo. Prima di spiegare il concetto di "Ordine" in rapporto alle Sacre Scritture che fanno riferimento alla cultura ebraica d'origine, è bene soffermarsi sulla descrizione del Figlio di Dio introdotto nei Salmi con la similitudine “pietra angolare” ripresa poi dal Vangelo. In particolare i testi enunciano l'espressione “La pietra scartata dai costruttori è diventata testata d'angolo” con riferimento alla costruzione del tempio, simbolo della cultura ebraica. La pietra scartata dai costruttori è la pietra grezza, non levigata, che rimanda a sua volta alla natura androgina del Cristo nato da una Vergine e Figlio di Dio.
Come già troviamo in altre tradizioni antiche, Egli coniuga i due regni maschile e femminile e ciò è rappresentato visivamente dal simbolo della Croce. Gesù, il Cristo storico, rivelatore della Parola di Dio, si pone come figura universale di un Credo che va ben oltre i confini della religione stessa e diviene punto di riferimento socio politico per l'umanità intera. Egli era pertanto considerato una figura scomoda da chi intendesse abusare della propria posizione di prestigio e autorità all'interno del contesto sociale in cui operava. Non è un caso che Gesù raccogliesse consensi tra gli umili e le donne che tendeva a riconsiderare per il ruolo portante nella famiglia e nella collettività. E’ giusto precisare a riguardo che le donne nel mondo ebraico godevano di un certo margine di libertà rispetto alle donne delle culture limitrofe . La donna ebrea ad esempio, era un’abile consigliera e beneficiava di una certa autonomia. Erano tante le donne a seguire Gesù e alcune di queste gli offrivano riparo e sostentamento, come emerge dai Vangeli in relazione in particolare alla figura di Maria di Magdala, ricca mercantessa.
Il Figlio dell'Uomo è Colui che introietta la cultura esterna, riportando l'alfabeto della Creazione al centro del cuore umano. Il tempio non ha valore in quanto luogo esterno reputato sacro, bensì in quanto sede dello Spirito che l'uomo deve avvalorare e custodire riedificandosi. La cultura numerologica di primo piano nelle antiche civiltà mesopotamiche, poi egizia ed ebraica viene così ad essere interiorizzata. Numero e Noumeno (l'Essere) hanno la stessa radice etimologia e secondo la tradizione più antica Dio interagisce con l'uomo attraverso il linguaggio dei numeri e lo studio delle proporzioni tramite i quali egli puo’ leggere e interpretare il Cosmo. Il tempio ebraico era considerato un microcosmo in cui la materia occupa un posto rilevante, essendo rivelazione della creazione divina. Materia che però, necessita dell'intervento di santificazione che solo un luogo sacro può garantire. Ciò spiega il motivo per cui nel tempio ebraico si potesse esporre e vendere le mercanzie.
Nel Vangelo è riportato l'episodio della cacciata da parte di Gesù dei mercanti dal Tempio di Gerusalemme. Ciò non è in antagonismo rispetto alla tradizione ebraica. Gesù viene al mondo in un tempo in cui la cultura israelita mostrava segni di grande cedimento. La spinta espansionistica di Roma minava quei valori propri del popolo di Dio. Gesù interviene quindi per rompere con quel processo di contaminazione feroce e distruttiva che metteva a repentaglio l'antica legge, per recuperare la Tradizione che è unicamente delle origini, ristabilendo cosi l'antico ordine. In questo la definizione di Figlio dell'Uomo o Nuovo Adamo trova il suo espletamento.